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Urbino: la Fortezza e gli aquiloni
Un'antica fortezza si gode oggi pace e svago nel cuore di Urbino
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il centro storico di Urbino è un labirinto di scorci, viuzze ed edifici meravigliosi, che si presentano sin sequenza davanti ai nostri occhi. Può capitare però, di provare il desiderio di raccogliere tutta questa bellezza in un solo sguardo. E magari, aggiungere anche un momento di relax dopo la passeggiata. Bene, Urbino, come sempre, non ci delude. Poco lontano dalla casa di Raffaello, si accede ad una collina che cinta da mura possenti, custodisce un prato verde smeraldo e un edificio molto particolare, al quale non mancano torri semicircolari e bastioni: la Rocca di Urbino.
Perché è speciale
Quello che si crea qui è un formidabile gioco di contrasti. L’edificio, con il suo impianto rettangolare e solido, dall’aria austera tipica degli edifici che hanno combattuto per difendere la loro città, spicca nel bel mezzo del prato soffice che sembra non conoscere altro se non la pace e lo svago di chi lo frequenta. Chi penserebbe mai che in un luogo così rilassante, con una magnifica vista su Urbino, si siano combattute sanguinose battaglie? Lo testimoniano i ritrovamenti avvenuti nel corso di scavi archeologici, ed esposti proprio all’interno della fortezza nel Museo «Bella Gerit».
Da non perdere
Uno dei passatempi preferiti in città, e al quale la collina si presta egregiamente, è il volo dell’aquilone. A questa disciplina è anche dedicata la tradizionale Festa dell'Aquilone, che vede le contrade cittadine sfidarsi tra loro proprio con degli aquiloni. Si svolge di solito ad agosto, e gli eventi principali si concentrano di sabato e domenica. Il primo giorno si assiste alla sfilata e alla presentazione delle contrade cittadine partecipanti, nel centro storico. Il secondo è dedicato alla gara, mentre la premiazione delle contrade vincitrici dei vari premi si svolge, la sera, durante la cena tra le contrade nel centro storico.
Un po' di storia
La mole fortificata, che domina la città dall'alto del cosiddetto Pian del Monte, fu realizzata nella seconda metà del XIV secolo per volontà del cardinale Egidio Alvares de Albornoz. Questi aveva infatti giudicato inadeguato il vecchio fortilizio feltresco che sorgeva in prossimità. Messa a dura prova nel corso dell'assedio capeggiato da Antonio da Montefeltro 1375, subì diverse distruzioni e ricostruzioni nel corso del secoli. All'inizio del Cinquecento, la rocca fu raccordata alla nuova cinta di mura bastionate della città, di cui venne a costituire l'avamposto nord-settentrionale.
Curiosità
Non solo nei quadri, lo spirito di Raffaello aleggia ancora per le strade, lungo i saliscendi con cui la città accoglie i suoi ospiti, con l’aria fresca e pura in quel ciel turchino al cui fascino non seppe resistere neppure Giovanni Pascoli, che dedicò a Urbino la Ventosa la poesia «L’aquilone.»
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