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Un «Piccolo mondo antico»: Villa Fogazzaro Roi
Un ameno e tranquillo angolo del mondo caro ai sognatori e agli artisti - Antonio Fogazzaro
Dov'è
Cos'è e dov'è
“Io tengo a Oria, sulle rive del lago di Lugano, una piccola villa battuta dalle onde a piede di un monte vestito di ulivi, di viti ed anche di allori, che nessun poeta prima di me, è andato a cercare.” Quale miglior descrizione se non quella di Fogazzaro stesso per farci percepire la bellezza di questo luogo di pace ed armonia, protetto dal meraviglioso borgo di Oria in provincia di Como, sulla sponda italiana del Lago di Lugano. Il verde delle montagne si riflette nelle acque del lago, ed è proprio qui che prendono vita i personaggi del suo famoso romanzo Piccolo Mondo Antico, pubblicato nel 1896.
Perché è speciale
Entrare a Villa Fogazzaro ti riporta indietro nel tempo, con scorci e vedute che ispirano poesia anche a chi poeta non lo è. Viene facile immaginarsi in abiti ottocenteschi intenti a scegliere un libro dalla splendida biblioteca per poi andarlo a leggere nella quiete del giardino, scegliere di sorseggiare un tè da una tazzina in porcellana davanti al camino nel salone oppure giocare a tarocco come facevano i protagonisti di “Piccolo Mondo Antico”.
Da non perdere
La posizione a bordo lago della Villa ci consente di vedere da un lato l’Italia e dall’altro la Svizzera. Oggi noi, all’epoca Fogazzaro, tutti siamo felici vittime del fascino che questo panorama sprigiona in ogni gradazione di colore, in ogni riflesso del sole. Da qui parte anche l’antica strada che attraversando tutto il borgo di Oria raggiunge il confine svizzero.
Un po' di storia
Nell’Ottocento la villa era di proprietà della famiglia Barrera, la famiglia della madre di Fogazzaro. L’edificio venne realizzato su una preesistente costruzione risalente al XVI secolo e, come scriveva Fogazzaro nel suo romanzo, presenta ancora un giardino con piante di olea fragrans. La villa venne donata al FAI nel 2009 dal pronipote di Fogazzaro, il Marchese Giuseppe Roi.
Curiosità
Nell’Ottocento la villa era di proprietà della famiglia Barrera, la famiglia della madre di Fogazzaro. L’edificio venne realizzato su una preesistente costruzione risalente al XVI secolo e, come scriveva Fogazzaro nel suo romanzo, presenta ancora un giardino con piante di olea fragrans. La villa venne donata al FAI nel 2009 dal pronipote di Fogazzaro, il Marchese Giuseppe Roi.
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