SHARRYLAND
Tomba del tuffatore
La straordinaria bellezza di un invisibile tuffo nell'aldilà
Dov'è
Cos'è e dov'è
Nel Museo Nazionale di Paestum è conservata la Tomba del Tuffatore: cinque lastre in marmo travertino dipinte ad affresco. Il monumento deve il suo nome all’immagine presente sulla lastra di copertura: un giovane uomo nudo si lancia dal trampolino e si getta in acqua. Il tuffo rappresenta qui il passaggio simbolico dalla vita alla morte, un salto “metafisico” nelle acque del grande Padre Oceano. Le lastre laterali raffigurano invece tipiche scene di un simposio greco.
Perché è speciale
La Tomba del Tuffatore è il solo esemplare di pittura greca figurativa di grandi dimensioni (lunghezza 220 cm; altezza 110 cm). Poche tinte, linee essenziali, eppure una straordinaria forza espressiva. Destinate solo a chi aveva compiuto il ‘grande salto’, le immagini furono dipinte sui lati interni della tomba e dovevano pertanto rimanere invisibili. Ancora oggi conservano il fascino di quella segretezza.
Un po' di storia
È stato l'archeologo italiano Mario Napoli a rinvenire la Tomba del Tuffatore nel 1968, dopo due anni di scavi, in una necropoli poco lontana da Paestum. Le analisi compiute hanno permesso di datare il manufatto funerario tra il 480 e il 470 a.C.
Curiosità
A volte l'arte stimola il cinema. La lastra del tuffatore ha esercitato un tale fascino su Federico Francioni e Yan Cheng da indurre i due registi a girare un cortometraggio ad essa ispirato. Selezionato nel 2016 tra le 10 migliori opere audiovisive al Festival del cinema di Pesaro, «Tomba del tuffatore» indaga i misteri di quell'immersione nel mondo contemporaneo.
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