Sito Paleontologico del Villaggio del pescatore
A caccia di fossili seguendo le orme di dinosauri e paleontologi
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il sito paleontologico del Villaggio del Pescatore è al primo sguardo solo una cava: fu aperta nella roccia negli anni 90, con tanti tagli precisi nella roccia, lasciando nude pareti verticali e un pavimento lucido e pianeggiante, con ai bordi una rigogliosa e invadente vegetazione che intende riappropriarsi dello spazio. Caratteristica unica di questo luogo è la sua genesi: legata unicamente alla scoperta di resti paleontologici e quindi non a scopi commerciali come accade in quasi tutti i casi.
Perché è speciale
In realtà , guidati da un esperto, si possono scoprire molte cose: le varie tipologie di rocce, i tanti resti fossili, ritrovati e non ancora scavati e studiati, le perfette riproduzioni dei due celebri dinosauri ritrovati qui, Antonio e Bruno, e l'intera storia di quell'ecosistema di 70 milioni di anni fa che è divenuto il Carso che conosciamo. Il primo vero protagonista di questa storia è proprio Antonio, uno scheletro di dinosauro erbivoro, completo al 97% e per di più di una specie nuova ed endemica di questo territorio.
Da non perdere
Al sito paleontologico è sempre possibile dedicarsi ad uno splendido laboratorio chiamato "caccia al fossile" per grandi e bambini, dove acquistando a peso delle rocce americane, fornite dalla cooperativa Gemina, che gestisce il sito, è possibile trovare veri fossili da incorniciare e portarsi poi a casa. Ovviamente essendo rocce vere si dovrà lavorare sul serio e il risultato è assolutamente imprevedibile, com'è bello e normale in natura.
Un po' di storia
Dicembre 1990. Un giornale locale annuncia il ritrovamento di dinosauri nelle rocce del Carso. Subito, esperti del settore avviarono approfondite ricerche sul campo, ritrovando i primi resti fossili di dinosauri. Fra tutti, fu l'allora studentessa di geologia Tiziana Brazzati ad incappare nella vera star di questo luogo: Antonio. Si rinvennero tantissimi altri resti fossili di varia natura, un ecosistema di 70 milioni di anni fa. Oggi, grazie alla cooperativa che la gestisce, è possibile visitare l’area di cava e approfondire le proprie conoscenze in ambito paleontologico, con mostre, esperienze e laboratori.
CuriositÃ
Antonio non è l'unico dinosauro rinvenuto in questo sito: per tutti questi anni, ha avuto la compagnia di Bruno, dinosauro incompreso: si è fossilizzato in una posizione inimmaginabile, tanto da essere inizialmente scambiato per una tartaruga. Prossimamente sarà esposto insieme all'originale di Antonio al museo di Storia naturale di Trieste.
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