SHARRYLAND
Dov'è
Alla scoperta della Val del Boia
Ci troviamo nella Val del Boia. Nome piuttosto curioso, se ci si pensa un po' su. La leggenda maggiormente conosciuta racconta di una famiglia solitaria, composta da padre, madre e un bambino, colpita da un tragico lutto: la morte della giovane donna. Il padre crebbe il figlio di nome Mattia con amore, vivendo grazie al lavoro di taglialegna, alla sua abilità come intagliatore e all'allevamento di pecore capre e galline. Teneva Mattia sempre con sé per paura che gli succedesse qualcosa, ma un giorno, quando il ragazzo aveva ormai diciotto anni, lo mandò da solo a vendere i frutti del loro lavoro. Proprio sulla strada del rientro, il giovane venne assalito e ucciso dai briganti. Saputolo, il padre impazzì ed iniziò ad uccidere chiunque lo avvicinasse fino a quando, in una notte tempestosa, morì gridando per l'ultima volta il nome del tanto amato figlio.
Per fortuna, quei tempi di dolore sono ormai lontani, e quello che rimane oggi è un sentiero che interseca il torrente del boia. Cascate, faggi, conifere, una fontana ed una baita segnano il percorso all'interno della lussureggiante valle. Ma non ci si ferma qui: proseguendo il cammino, si giunge alla Cima dei Castiglieri dove gli occhi possono ammirare un panorama che spazia dalle Piccole Dolomiti fino all’Altopiano di Asiago. Il percorso segue quindi la linea di cresta e tra vari saliscendi e vedute panoramiche si arriva, sopra l'abitato di Campotamaso, ad un osservatorio con un punto trigonometrico: sosta doverosa per godere del paesaggio circostante.
La magia della natura
Incamminandosi lungo il Sentiero Giovanni Braggion a volte sembra di trovarsi in una valle incantata: tra la ricca vegetazione potrebbero nascondersi i salbanelli, folletti pronti a fare qualche scherzetto a coloro che esplorano il sentiero contemplando le bellezze della natura, mentre nei pressi delle cascate potremmo incontrare le anguane, creature magiche legate all'acqua. Ma non sono solo le creature fantastiche a sorprendere i viandanti: lungo la costa dei Castiglieri, i più fortunati potranno scorgere i camosci che pascolano sugli erti pendii esposti al sole.
Come nasce il sentiero
Il sentiero è stato realizzato grazie ad un gruppo di persone, che spesso percorrevano i boschi e i sentieri nei dintorni di Campotamaso. Durante le escursioni si resero conto che i vari sentieri non erano collegati tra di loro e ritennero pertanto utile realizzare un unico cammino che unisse l'alta Valle del Boia con il gruppo dei Castiglieri e con la dorsale del Monte Turigi. Il sentiero, inaugurato nel settembre del 1992, è stato dedicato a Gianni Braggion, cittadino di Campotamaso molto attivo all'interno della comunità locale, tragicamente scomparso durante un'escursione in montagna nel 1990.
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