SHARRYLAND
Scogliera Viva - Scolpire il mare
Dove terra e mare si uniscono, animali marini emergono dalle rocce
Dov'è
Cos'è e dov'è
Chi arriverà da Piazza Vescovado procedendo verso il mare, forse sarà distratto dal fascino antico del Santuario della Madonna dell'Angelo che si staglia contro il mare. Salirà le scale che portano alla diga e scoprirà con sorpresa una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto! Animali, uomini, emozioni: sono tantissimi i motivi e i soggetti scolpiti dagli artisti di fama internazionale che indirizzano il proprio talento e la propria passione per plasmare i massi di questa scogliera nata per difendere il Borgo dal mare.
Perché è speciale
Le sculture, che danno letteralmente vita ai blocchi di trachite euganea tipica di queste parti, valorizzano il percorso pedonale lungo il mare, che diviene così unico nel suo genere, regalando una singolare e incantevole «passeggiata d'arte».
Un po' di storia
Tutto ha inizio nel 1992, quando lo scultore trevigiano Sergio Longo decise di impreziosire i massi della scogliera con alcune sue creazioni raffiguranti immagini del mondo marino, suscitando un grande interesse nei caorlotti e nei numerosissimi visitatori che erano soliti concedersi una rilassante passeggiata in riva al mare. Il successo di questa sua iniziativa fu tale che, l’anno successivo, la Città di Caorle istituì il Premio Internazionale «Scogliera Viva» che, da allora, si svolge ogni due anni e coinvolge scultori da tutto il mondo. Tutto ciò è divenuto con gli anni un museo a cielo aperto che è d’obbligo visitare se ci si trova a Caorle!
Curiosità
L'adiacente Chiesa della Madonna dell’Angelo (originariamente dedicata all’Arcangelo Michele, da cui il nome) è un santuario che, oltre a collocarsi in una posizione a dir poco suggestiva, fra la scogliera e la spiaggia di Levante, è oggetto di una leggenda locale. La tradizione, infatti, racconta che alcuni pescatori trovarono in mare una statua lignea della Madonna con Bambino che galleggiava nonostante poggiasse su un piedistallo in marmo; gli unici che riuscirono a trasportarla nel Duomo cittadino furono dei bambini, ma lei scomparve il giorno dopo, per essere inspiegabilmente ritrovata in un secondo momento nella chiesetta sul mare che prese quindi il nome che porta ancora oggi.
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