SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Sassocorvaro è indubbiamente un borgo romantico: stradine strette e case antiche raccolte intorno a una meravigliosa rocca rinascimentale, che vista dall’alto sembra una tartaruga; tre antiche porte d’accesso - La Portaccia, il Voltone e la Porta delle Coste - una piazza con una svettante torre dell’orologio e un panorama da far innamorare: i verdi paesaggi della valle del Foglia e le placide acque del laghetto di Mercatale, artificiale sì, ma senza ombra di dubbio romantico.
Perché è speciale
Non è però per quest’aura romantica che Sassocorvaro si fregia del titolo di Paese degli innamorati. Seguiteci lungo la scalinata lunga e stretta che dalla Rocca Ubaldinesca scende verso il borgo e scoprirete il perché. Fermatevi davanti a quella sobria facciata in laterizio che quasi si nasconde lungo il cammino. È il settecentesco Oratorio della Santissima Trinità. Entrate ed ecco svelato il perché: proprio qui sono custodite le reliquie del Patrono di tutti gli Innamorati, San Valentino.
Da non perdere
Non poteva mancare in questo borgo la Passeggiata degli Innamorati, con la Scalinata degli Amanti che porta alla Chiesa di San Valentino, con la Via degli Incontri, la Fontana dell’Amore e romantici panorami. Una passeggiata da fare al tramonto, quando il sole scende piano dietro le colline e si rispecchia nelle acque del lago. E non poteva nemmeno mancare una grande festa il 14 febbraio, quando il borgo accoglie gli innamorati per la benedizione nell’Oratorio della Santissima Trinità e per festeggiare l’amore con spettacoli e cene a lume di candela.
Un po' di storia
Sassocorvaro si è a lungo contesa con Terni il titolo di borgo degli innamorati. Anche a Terni infatti sono custodite le reliquie di un San Valentino. Sassocorvaro però ha prove che sembrano inconfutabili: un inventario notarile del 1727, conservato nella curia vescovile di Urbania, documenta la dote di reliquie in possesso dell’Oratorio e cita espressamente il cranio e altre ossa di San Valentino martire custodite in un’urna sigillata, con autentica del 1696 del vescovo agostiniano Ledrou.
Curiosità
La storia della Rocca Ubaldinesca, la «rocca sbagliata» di Francesco di Giorgio Marini e il suo ruolo fondamentale nel salvataggio di 10.000 opere d’arte durante la II Guerra Mondiale sono tutti da scoprire!
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