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Dov'è
Cos'è e dov'è
Ha l’aspetto di un antico convento che ha attraversato i secoli con calma e delicatezza, ma allo stesso tempo vibra di un’energia vitale giovane e moderna, tanto che sembra un controsenso, o addirittura il luogo di una qualche strana magia. In realtà si tratta del convento domenicano dedicato a Santa Caterina di Alessandria i cui ambienti, ormai sottratti alla vita monastica, si sono trasformati per diventare il fulcro della vita culturale di Finale Ligure, accogliendo una biblioteca, un auditorium, spazi polifunzionali per mostre e conferenze, e persino l’imponente Museo Archeologico del Finale, con tanto di laboratori didattici.
Perché è speciale
A volte luoghi ricchi di bellezza e di storia risultano distanti, soprattutto perché per conservarli li si sottrae all’uso, facendoli diventare dei «pezzi da museo». Qui le cose sono un po’ diverse: l’alto campanile a pianta quadrata dell’ex chiesa, insieme a quello a pianta ottagonale della Collegiata di San Biagio, entrano di diritto nello skyline di Finalborgo. Ma sono gli spazi interni, con i due bellissimi chiostri rinascimentali in prima linea, che grazie ad un grande progetto di riqualificazione sono il luogo preferito dai giovani finalesi per studiare all’aperto, e partecipare ad incontri ed eventi.
Da non perdere
Il Museo Archeologico, frutto di oltre cento anni di ricerche, percorre l’intera storia del territorio di Finale e del suo inestimabile paesaggio culturale, partendo da oltre 350 mila anni fa. Il suo racconto si svolge attraverso reperti, ricostruzioni, diorami e ambientazioni scenografiche, portando a scoprire il Finalese, dalla Preistoria all’epoca Bizantina. Come nel resto del complesso, partecipazione e coinvolgimento sono parole chiave anche per il Museo, che offre ai visitatori la possibilità di prendere parte a laboratori didattici, arte terapia e percorsi tattili.
Un po' di storia
La chiesa e il convento risalgono alla seconda metà del Trecento, i chiostri furono invece voluti dal Cardinale Carlo Domenico Del Carretto, e sono databili tra il 1500 e il 1530, durante il periodo del suo massimo fulgore. Nell’Ottocento la chiesa fu completamente rimaneggiata, ma nel 1864 l’intero complesso monastico venne adibito a carcere. Dalla fine degli anni Settanta una grande opera di riqualificazione durata quasi vent’anni ha restituito a Finale Ligure uno dei suoi luoghi più importanti. Oggi il complesso di Santa Caterina di Finalborgo è uno dei poli culturali più importanti del Ponente ligure.
Curiosità
Nel Museo Archeologico riposa il calco del «Giovane Principe delle Arene Candide», un giovane di 15 o 16 anni, del Paleolitico superiore, risalente a circa 28mila anni fa, il cui corpo venne scoperto nel 1942 nella Grotta delle Arene Candide. Il nome «Giovane Principe» deriva dalla ricchezza sorprendente della sua sepoltura, adatta ad una persona di rango elevato. Alcuni degli oggetti trovati con lui sono talmente rari da rendere questo, uno dei ritrovamenti risalenti al Paleolitico superiore più importanti al mondo. E l'originale della sepoltura? La potete trovare nel Museo di Archeologia Ligure di Genova Pegli.
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