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Meraviglia  }  Rocche e castelli

Rocca Albornoziana di Spoleto

L'attento guardiano di Spoleto

Dov'è

Umbria

Piazza Bernardino Campello, 1, 06049 Spoleto PG, Italia (409m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

La Rocca di Albornoz di Spoleto si trova sulla sommità del colle Sant’Elia, in una posizione da cui domina facilmente tutta la valle circostante. Proprio per questo è inimmaginabile vedere il panorama di Spoleto sprovvisto dell’inconfondibile profilo del suo gigantesco guardiano: l’impianto architettonico presenta una pianta rettangolare difesa da sei imponenti torrioni, il più grande e centrale dei quali è chiamato «Torre della Spiritata».

Perché è speciale

A differenza di molte «colleghe», eredità del Cardinale Albornoz, la rocca di Spoleto non ha perso un briciolo della sua imponenza. Se l’impatto d’insieme non vi convince, avvicinatevi all'ingresso principale, un arco che si apre su di una parete liscia, altissima ed incorniciata da due minacciosi torrioni… Decisamente, sembra non essere passato un giorno dal periodo tumultuoso che ha richiesto la sua costruzione, ed infatti tra ‘800 e ‘900 la sua solidità l’ha resa idonea ad ospitare un carcere, oggi dismesso.

Da non perdere

Superata la parentesi da penitenziario, e dopo un attento restauro, possiamo entrare a cuor leggero e goderci le bellezze dell’interno. Ci accoglie l’austera Corte delle Armi, dove non è difficile immaginare le sentinelle che si preparano ai turni di guardia. Il secondo cortile, invece, appartiene ad un altro mondo: elegante, affrescato, con un pozzo ottagonale nel mezzo ed un doppio loggiato: è il Cortile d’onore. È ormai chiaro come l’arte abbia sostituito la guerra, tanto che nelle sale interne dell’edificio, oltre ai resti degli affreschi originali, sono conservate anche collezioni che costituiscono il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto.

Un po' di storia

La Rocca di Albornoz, nota anche come Castello di Spoleto, venne eretta a partire dal 1359 sulla sommità del colle Sant’Elia, commissionata dal Papa Alessandro VI, unitamente a numerose altre rocche simili. Fu il potente Cardinale spagnolo Albornoz ad affidare la direzione dei lavori, conclusisi nel 1370, a Matteo di Giovannello da Gubbio, detto il «Gattapone». Dal 1817 fino al 1983 la fortezza divenne sede carceraria e perdette molte delle opere d’arte custodite al suo interno. Solo in seguito alla chiusura del carcere venne sottoposta ad un attento lavoro di restauro e valorizzazione che portò all’inaugurazione, nel 2007, del Museo Nazionale del Ducato.

Curiosità

Furono molti i legati papali che soggiornarono qui. Secondo la tradizione, tra loro vi fu anche Lucrezia Borgia figlia di Alessandro VI che la nominò a soli 19 anni reggente del Ducato di Spoleto, che soggiornò presso la Rocca per due volte: nel 1499 per tre mesi e nel 1502 per una breve sosta lungo l’itinerario che la portava a Ferrara. C’è chi dice che il nome della torre «della Spiantata» sia legato proprio a lei.

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Il suo profilo è immancabile nei panorami su Spoleto, non andare a salutarla sarebbe davvero un peccato!

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