SHARRYLAND
Portella della Ginestra
Ricordi di un primo maggio tragico nel cuore della Sicilia
Dov'è
Cos'è e dov'è
Uno spiazzo verde, uno dei tanti in questa zona rurale. Questo può catturare lo sguardo del passante distratto per via dei muretti a secco, delle pietre bianche sparse qua e là , e il monte Pevalet che fa da sfondo. Sembra un punto come tanti della campagna di Piana degli Albanesi, ma se questo passante si concentrasse un attimo, noterebbe un particolare strano. I muretti, con tanto di piccolo cancelletto in legno, non portano da nessuna parte. Non ci sono sentieri che partono alla scoperta del monte, non ci sono cascine con i loro abitanti. Erba bassa, pietre bianche, silenzio. Silenzio.
Perché è speciale
È proprio questo silenzio che comincia a farsi strada dentro di te, ti martella i timpani e il cuore. Sembrano solo pietre sparpagliate, ma c'è di più, ci deve essere di più, e finalmente trovi la spiegazione, incisa su una pietra. Qui, il primo maggio 1947, contadini, donne e bambini furono feriti e uccisi a tradimento. Qui, in memoria di gente semplice e legata alla terra, è sorta un'opera altrettanto semplice e terrena, che si confonde con il paesaggio. Immersa nella natura, si libera da ogni ideologia politica e resta solo il ricordo di chi da questo prato non è più tornato a casa.
Da non perdere
Il memoriale di Portella della Ginestra è di per sé suggestivo, ma se avrete l'occasione di visitarlo dopo aver parlato con qualcuno del luogo, magari anche un sopravvissuto, vi sembrerà di vedere le pietre farsi uomini e donne che corrono e scappano alla ricerca di un riparo che non c'era. È vero, può essere un'esperienza forte, ma è l'occasione per imparare qualcosa di più su quella parte della nostra storia che non viene raccontata nei libri.
Un po' di storia
Era l'anno della vittoria dei partiti di sinistra alle elezioni regionali, l'anno in cui dopo il fascismo si tornava a festeggiare il primo maggio. Erano contadini con le loro famiglie arrivati dai tre comuni Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello. I primi colpi sembrarono mortaretti di festa, ma il sangue e la polvere resero chiaro quello che stava accadendo. Un attentato, dei banditi sparavano sulla folla. Undici persone morirono quel giorno, 27 furono i feriti. L'inchiesta si concentrò sulla banda capitanata da Salvatore Giuliano, ma i mandanti non furono mai rivelati.
CuriositÃ
Al di là del triste evento che ricorda, il memoriale di Portella della Ginestra gode anche di un primato. Realizzato tra il 1979 e il 1980 dallo scultore pittore Ettore de Conciliis in collaborazione con l'architetto Giorgio Stockel e il pittore Rocco Falciano, è il primo esempio di land art realizzato in Italia.
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