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Dov'è
Cos'è e dov'è
Se vi affascinano le eccezioni, una visita a Pandimeleto è d’obbligo. Racchiusa nel nome, la sua unicità è presto svelata. A differenza dei suoi fratelli acciambellati sui poggi, questo piccolo borgo medievale si distende su un gentile pianoro, alla destra del fiume Foglia. Anche storicamente Piandimeleto si caratterizza, caso più unico che raro in questo lembo marchigiano, per essersela sgattaiolata dal dominio dei Montefeltro e dei Malatesta. Ne deriva un singolare microcosmo da scoprire senza fretta.
Perché è speciale
La visita di Piandimeleto consente il piacere di rallentare il passo, di concedersi il tempo per assaporare le atmosfere medievali delle singolari viuzze ortogonali lungo le quali le abitazioni si stringono intorno al magnificente Castello dei Conti Oliva. A metà tra una fortezza militare e un palazzo signorile, il complesso oggi ospita il Museo del Lavoro Contadino, l’Erbario delle Marche (con 300 esemplari di erbe e fiori locali), la Sala dell’Araldica e il Museo della Scienza della Terra. Prima di congedarvi non mancate di visitare il Convento di Sant’Agostino, luogo di pace e preghiera risalente al XIII sec.
Da non perdere
Ogni anno, durante l’ultimo weekend di luglio, prende avvio una delle rievocazioni storiche più suggestive delle Marche: Il Palio dei Conti Oliva. Le strade di Piandimeleto pullulano di dame e cavalieri, sbandieratori, arcieri intenti a conquistare l’ambito Palio, artigiani e artisti di strada. Insomma, un vero teatro a cielo aperto arricchito, inutile dirlo, da stuzzicanti prelibatezze. A conclusione, Castello in Fiamme, spettacolo pirotecnico che incendia di emozioni grandi e piccini.
Un po' di storia
La storia di Piandimeleto, anticamente Planus Mileti, è strettamente legata alla famiglia degli Oliva che vi si stabilì nel XIV secolo. Seppe espandersi nel territorio diventando molto potente e fu in grado di allacciare proficui rapporti con i Montefeltro, i Malatesta, i Gonzaga e perfino con i Medici di Firenze. Nel 1377 Papa Gregorio IX conferì ufficialità alla Signoria degli Oliva la cui dimora, da quel momento, divenne l’omonimo castello.
Curiosità
Se passeggiando tra le case del borgo vi capiterà di notare accanto alla porta principale, una porta murata più stretta, rialzata rispetto al piano stradale, siete dinanzi alla porta del morto. Niente panico! Oggi non è che la curiosa testimonianza di un’antica tradizione medioevale, quando le case erano dotate di un varco impiegato esclusivamente per il defunto che lasciava per l'ultima volta la propria abitazione.
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