SHARRYLAND
Parco Fluviale del Nera
Un ambiente indomito da scoprire attraverso sentieri sempre nuovi
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il Parco Fluviale del Nera si trova in Valnerina, uno dei territori più suggestivi e meno conosciuti dell’Umbria che deve il suo nome al fiume che scorre all’interno delle sue valli e delle sue profonde gole: il Nera. Il fiume nasce nel cuore dell’Appennino Umbro-marchigiano e si getta 116 chilometri dopo nel Tevere, con una furia e una potenza non comuni. Proprio questa particolare irruenza gli ha permesso nei millenni di modellare e scolpire un paesaggio così caratteristico che, nonostante conti un’elevata presenza umana, sembra in certi tratti selvaggio e disabitato.
Perché è speciale
Questa natura indomita è in realtà molto accogliente con l’uomo. Oltre alle vestigia del passato, come aree archeologiche, rocche e borghi, il Parco offre una ricca varietà di percorsi attraverso i quali esplorare l’ambiente divertendosi. Gli itinerari turistici sono i più agevoli, corti e adatti a tutti, come la veloce salita che in appena 45 minuti permette di conquistare il Monte di Arrone e godere della sua splendida vista partendo dal paese sottostante. Per i più allenati invece, non mancano percorsi avvincenti, come l’Anello del Monte Pennarossa, 7 chilometri per 4 ore circa di cammino.
Da non perdere
Il Parco è una tappa irrinunciabile per gli appassionati della bicicletta perché inserito da qualche anno nella «Greenway del Nera», un grande anello cicloturistico di 180 km circa che percorre in lungo e il largo la Valnerina, da Preci ai Prati di Stroncone. Ma anche altri sport vedono il Nera come protagonista. Via libera a canoa, torrentismo, rafting e Hydrospeed, oltre a un tratto del fiume adibito alla pesca «no-kill». Poco ma sicuro, non tornerete a casa senza portare con voi un po’ di nostalgia per questa terra che, nonostante il suo aspetto severo e temibile, accoglie e protegge l’uomo da secoli.
Un po' di storia
Un paesaggio così affascinante e particolare, che a prima vista potrebbe considerarsi poco abitato, è in realtà frequentato dall’uomo fin dall’antichità. In Valnerina c’era tutto quello che serviva: acqua, legname e posizioni elevate da dove dominare le valli. Rocche, castelli, monasteri e torri di guardia sono sparsi per tutto il territorio, esempio della ricchezza economica di cui questa terra godeva incurante dell’isolamento geografico.
Curiosità
Non solo avventura: qui si incontrano tradizioni culturali molto particolari. Il Parco ospita ad esempio il CeSCaV, Centro Studi delle Campane in Valnerina, incaricato di studiare e valorizzare una delle tradizioni più importanti della zona, quella dei Campanari. Il metodo «umbro» si svolge in cima al campanile, all’interno della cella campanaria, dove vengono eseguite melodie e manovrate le campane direttamente a mano. Vagando poi per i piccoli paesi del Parco, potrete avere ancora l’occasione di sentire il Saltarello, canzone popolare un tempo regina delle festività umbre e marchigiane, oggi diffusa in pochissimi territori.
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