SHARRYLAND
Palazzo Vertemate Franchi
Uno scrigno di arti e mestieri restituito alla vita
Dov'è
Cos'è e dov'è
Un muro di cinta, interrotto da un portoncino ad arco sormontato da un timpano. Alle sue spalle, una casa di campagna irrobustita da contrafforti, muri bianchi, semplici. A prima vista appare come una casa elegante e sobria, sicuramente di una famiglia benestante. C'è però qualcosa di atipico, un piccolo vezzo, un indizio: le ante. Fatte in legno, aperte sulle numerose finestre che popolano la facciata, sono decorate ad intaglio. Si tratta di un motivo geometrico non troppo elaborato, ma la sua ripetizione sembra volerci avvisare che non dobbiamo fidarci della nostra prima impressione.
Perché è speciale
Le ante avevano ragione. Appena entrati siamo avvolti da un impeto decorativo interrotto solo dal limite fisico delle superfici. Sì, superfici, non pareti, perché a Palazzo Vertemate Franchi tutto è decorato. Affreschi, dipinti, boiserie e soffitti maestosamente intagliati, stufe dalle ceramiche finemente lavorate, tutto è un inno alla bellezza, tutto ha una storia da raccontare. Neanche le finestre danno tregua: ognuna è un affaccio sulle Alpi, o sul giardino all'italiana, geometrico, armonico, o ancora sulle coltivazioni della villa. Qui, tutto si è fatto arte, per inebriare e far sentire pieni di vita.
Da non perdere
Palazzo Vertemate Franchi è stato restaurato secondo un interessante progetto: «Palazzo Vertemate in Valchiavenna: laboratorio di arti e mestieri.» Attenzione non solo alle arti, ma anche ai mestieri che si praticavano nella casa di campagna. Archivi qui conservati hanno permesso una ricostruzione filologico-botanica ed estetica di quelle che erano le coltivazioni dell'orto nel XVI secolo. Niente pomodori e patate, ma piante precedenti alla diffusione delle specie americane. Anche gli ambienti rustici sono stati ristrutturati e sono oggi fruibili: la casa del custode, il torchio e la ghiacciaia. Tutto ci è stato restituito, anche se sotto una nuova luce.
Un po' di storia
Non esistono notizie certe sui lavori di costruzione e decorazione. Un’iscrizione sul portale ci dice che furono due fratelli Vertemate a volerne l’edificazione. In una delle sale si trova incisa una data, 1577, segno che in quel momento la struttura esisteva già. Per il resto, possiamo fare solo supposizioni. I documenti ufficiali furono infatti distrutti nella grande frana del 1618. È il palazzo stesso a raccontarcelo, con due dipinti del borgo di Piuro: uno pre 1618, lo ritrae in tutta la sua bellezza. L'altro, testimonia i devastanti effetti della frana che lo travolse. La villa si salvò perché in posizione un po' spostata.
Curiosità
Il Salone dello zodiaco rappresenta i segni zodiacali e con essi il susseguirsi dei mesi. Ad ognuno di essi corrisponde quindi la raffigurazione dei mestieri che si praticavano in quel periodo. La ricca decorazione e la testimonianza della vita agreste che porta con sé, hanno fatto sì che questa sala di Palazzo Vertemate Franchi fosse scelta per rappresentare l'Italia nella Grande Esposizione Universale del 1906. Per farlo venne realizzata una fedele riproduzione che venne poi riutilizzata anche a Roma in occasione dei festeggiamenti dei 50 anni dell'Unità d'Italia.
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