Dov'è
Cos'è e dov'è
Palazzo Estense, con i suoi splendidi giardini, si trova a pochi passi dal centro storico della città. È sede principale degli uffici comunali, ma anche una delle mete più ricercate da turisti e visitatori grazie alla sua bellezza ed alla pace di cui si può godere nei suoi giardini. La facciata più interessante del palazzo è rivolta proprio verso il giardino. Le sue forme sono quelle tipiche del barocchetto lombardo, ed è arricchita da una meridiana sormontata dall'aquila estense.
Perché è speciale
Se l’esterno è così armonioso, le sale all'interno non possono certo essere da meno: la loro estrema eleganza è ben rappresentata dal famoso Scalone d'Onore, affrescato in stile illusionistico dal Bosellini, e l'ovale, affrescato invece da Giovan Battista Ronchelli. Per non parlare poi della Sala Matrimoni: come lo Scalone d’Onore, è ricca di particolari: dipinti, loggioni per i musici, affreschi, ed il famoso camino.
Da non perdere
E dove la mano dell’artista si ferma, si aprono le finestre affacciate sul parco, sempre curato nei minimi dettagli, con i suoi alberi monumentali e il parterre che cambia colori in base ai fiori che sbocciano in ogni stagione. Quando dal palazzo si passa ai vialetti, ci si ritrova immersi in un giardino quasi fiabesco, caratterizzato da aiuole decorate con piante e fiori a basso fusto, da una grande fontana e dai sentieri bordati da carpini che salgono verso il Belvedere.
Un po' di storia
Il nucleo più antico, corrispondente all'odierna parte centrale del Palazzo, risale agli inizi del 1700. Quando nel 1755 Francesco III d'Este visitò Varese, rimase affascinato dal paesaggio circostante e decise di acquistare la villa da Tommaso Orrigoni e farne una residenza estiva. I lavori di restauro e ampliamento iniziarono nel 1766 e furono affidati all'architetto Giuseppe Antonio Bianchi. Dal 1882 è sede del Comune di Varese.
Curiosità
I Giardini Estensi sono ricordati per la loro somiglianza con quelli del palazzo viennese di Schönbrunn, ai quali si ispirò l'architetto Bianchi, per volere di Francesco III d'Este. Ma questa non è la sola somiglianza che è stata notata. Il palazzo fu definito da Leopardi «la piccola Versailles di Milano».
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