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Dov'è
Cos'è e dov'è
Recentemente restaurato, Palazzo Cassi è il museo di San Costanzo e dei suoi cittadini. La biblioteca al piano terra, la Pinacoteca e la sezione Archeologica al primo piano o piano nobile, una mostra permanente di pittura e fotografia e alcune sale che ospitano maschere (di ispirazione veneziana), fanno rivivere i fasti di un tempo. Sobrio ed elegante nella sua facciata bianca, risalta rispetto agli altri edifici intorno per le sue grandi dimensioni: è infatti il frutto dell’unione di due palazzi, un po’ come a dire che questo è il luogo per antonomasia della fusione e dell’incontro dell’élite cittadina.
Perché è speciale
Ai tempi dei Conti Cassi, una delle attività principali durante il soggiorno degli ospiti, era il commento dei classici che venivano declamati nelle stanze eleganti ed accoglienti del Palazzo. La presenza di Vincenzo Monti, del Conte Giulio Perticari, unita al cenacolo di letterati e le visite di Gioachino Rossini, sono l’aspetto di quanta cultura aleggiava in quegli spazi del sapere. Tuttora, nelle sale, si ha l’impressione che le loro voci riecheggino, portandoci a quel tempo che apriva le porte ad un vero e proprio rinnovamento culturale.
Da non perdere
Il museo racchiude diverse collezioni, che ben descrivono la storia e la cultura di San Costanzo. Si parte dall’importante sezione archeologica, con materiali provenienti dalle tombe della necropoli picena rinvenute nel territorio, biglietto da visita di una civiltà che ha dato origine all’attuale abitato. Si passa poi alla Pinacoteca, che raccoglie opere sacre provenienti dalle numerose chiese, col tempo dismesse, che popolavano il territorio comunale. Prezioso corredo sono la biblioteca e gli archivi storici, custodi di vicende ed eventi che fanno di San Costanzo l’accogliente e vivace borgo che è oggi.
Un po' di storia
In origine i palazzi erano due, palazzo Mei e palazzo Diotallevi, acquistati dal Conte Francesco Cassi per essere uniti. Fra il XVIII e il XIX secolo, l’edificio visse un fulgido periodo di cultura grazie alle elevate amicizie che il Cassi vantava. Infatti tra gli ospiti di rango vi furono i Conti Ferri e Martinozzi, il letterato Conte Giulio Perticari, cugino del Cassi, con la bella consorte Costanza, figlia del celebre poeta Vincenzo Monti. Nel 1863 il Consiglio Comunale di San Costanzo ne approvò l’acquisto per costruirvi la Residenza Municipale. Nel 2013, fu restituito alla comunità dopo un restauro intelligente e funzionale.
Curiosità
Palazzo Cassi fu un luogo importante nella vita di Costanza Monti. Suo marito, il Conte Giulio Perticari, vi morì il 26 giugno 1822. Lei, giovane e bellissima, era insidiata da molti nobili che sistematicamente respingeva. Per ripicca di uno di loro, venne pubblicamente accusata di aver avvelenato il marito e costretta a finire i suoi giorni, sofferente e sola a Ferrara. In realtà, il Conte Giulio Perticari, non morì d’altro che di un tumore al fegato. Costanza fu così riabilitata alla storia, pagandone però un caro prezzo.
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