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Dov'è
Cos'è e dov'è
Nell'Alta Sabina, a 840 m, Orvinio è uno dei «Borghi più Belli d'Italia» e 2° classificato in Lazio per «I Luoghi del Cuore» 2019 del FAI. Al primo sguardo si presenta come un raccolto, garbato, borgo medievale. Quasi subito ci si accorge delle sue molte anime che risvegliano uno ad uno i sensi intorpiditi. È una tavolozza di colori con il Giardino delle Orchidee selvatiche, il verde delle erbe officinali, le pietre bianche che lastricano le strade, gli affreschi di Vincenzo Manenti. Ci conquista con i sapori antichi dei prodotti e dei piatti locali e l'odore dell'incenso delle chiese di San Nicola e Santa Maria dei Raccomandati. I silenzi dei sentieri, immersi nei panorami del Parco dei Monti Lucretili, ne fanno da anni la cornice perfetta per il turismo lento a piedi, in bici o a cavallo, nonché tappa spirituale per i pellegrini del cammino di San Benedetto.
Perché è speciale
Le diverse anime di Orvinio sono nelle alte mura del Castello Malvezzi Campeggi, nel silenzioso Santuario di Vallebona, nei ruderi narranti dell'antica Abbazia di Santa Maria del Piano. Sono nelle processioni religiose e nelle sagre festose che scandiscono ogni periodo dell'anno. Ma quel che rende Orvinio davvero unico e speciale, il suo «segreto», è la sua gente: la sua particolare predisposizione all'accoglienza permette a chiunque di sentirsi a casa sin dal primo momento. Un'esperienza umana profonda, nata dalla spontaneità di una vita semplice, ferma e ben piantata, come le montagne che circondano questa perla della Sabina.
Da non perdere
In autunno, Enorvinio: tra le suggestive vie del centro storico, un percorso enogastronomico con la partecipazione di cantine scelte e assaggio di prodotti tipici. In inverno, la Sagra del Pizzillu, la speciale pizza di grano duro cotta sotto il «coppo» accompagnata da cicoria di campo. In primavera, Orvinio in Arte: esposizioni, mostre pittoriche e fotografiche, presentazioni di libri e docu-film, convegni, musica e tutto ciò che gira intorno all'arte. In estate, la Sagra della Polenta e la Sagra dei Cecamariti all'Aglione.
Un po' di storia
Tre personaggi illustri devono i natali ad Orvinio: Virgilio Brocchi, scrittore e filosofo (Orvinio 1876 - Genova 1961); Giovanni Girolamo Frezza, incisore e pittore (Orvinio 1659 - Roma 1749); il cavalier Vincenzo Manenti, pittore (Orvinio 1600 - 1674).
Curiosità
Curiosità toponomastica. Anticamente Orvinio era chiamato «Canemorto»: una delle leggende narra di un crudele tiranno che terrorizzava i suoi abitanti. Quando morì tutti esultarono gridando: «Il Cane è morto!» - Curiosità astronomica. Il 31 agosto 1872 alle ore 5:15, nei pressi di Orvinio cadde una cospicua quantità di frammenti di meteorite: furono raccolti 3.397 campioni. Uno dei più grandi, di 375 gr., è conservato nel Museo Mineralogico dell'Università La Sapienza di Roma, col nome di «Orvinite».
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