SHARRYLAND
Nella tomba del Principe Sicano
A Sant'Angelo Muxaro, per scoprire il mondo di un popolo leggendario
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il fiume Platani, uno dei più importanti del versante meridionale della Sicilia, nasce nel cuore dell'isola e, dopo quasi cento chilometri di tortuosa discesa in un territorio di assolata suggestione, sfocia in mare tra Agrigento e Sciacca, presso il sito archeologico di Eraclea Minoa. Nella media valle, arroccato su un colle, si avvista il borgo di Sant’Angelo Muxaro. La strada che lo raggiunge offre paesaggi di bellezza antica quanto le vicende che rendono questi luoghi unici nel panorama archeologico dell’isola.
Perché è speciale
A metà dei tornanti che salgono verso l’abitato, si stacca un sentiero che in breve si fa impervio: un parapetto d'acciaio rincuora quel tanto che basta per inoltrarsi sul costone roccioso lungo il quale si aprono numerose sepolture, alcune delle quali, con struttura a tholos tipica della cultura micenea, possono davvero dirsi monumentali. Si calcano così i passi dell'archeologo Paolo Orsi che tra Otto e Novecento riportò alla luce straordinarie testimonianze dei Sicani, popolo rimasto fino allora confinato nella leggenda.
Da non perdere
La più importante tra le tombe ha una grande camera circolare a volta e una camera sepolcrale annessa con letto funebre rialzato; per questo è detta «Tomba del Principe». I reperti archeologici, vasellami e oreficerie unici nel loro genere in tutta l’isola, rimandano la necropoli al VII-VI secolo avanti Cristo, quando questo era il luogo della mitica capitale dei Sicani. Il luogo è suggestivo, la veduta sulla valle è bellissima e particolare per quel leggero brivido richiesto dall'esplorazione.
Un po' di storia
Il borgo fu fondato nel 1506 dalla famiglia Aragona-Pignatelli e per questo presenta un impianto regolare, con ampi isolati che si articolano all'interno in numerosi vicoli e cortili. Il colle sui cui sorge, però, fu sede del più importante centro del popolo Sicano, che dominò l'isola durante l'Età del Ferro, attorno all'anno Mille avanti Cristo. Si tratterebbe della famosa Rocca di Kamikos, l'inespugnabile cittadella che il leggendario Dedalo, creatore del labirinto di Creta, avrebbe costruito per il re sicano Kokalos.
Curiosità
In paese si visita il MuSam, Museo Archeologico di Sant'Angelo Muxaro, che riunisce buona parte dei reperti trovati in loco. Una teca contiene copia di alcune rare opere di oreficeria sicana: la più sorprendente è una patera d'oro, coppa destinata a libagioni rituali, sbalzata con una sequenza di tori dalle lunghe corna; l'originale è conservata al British Museum di Londra, dono dell'ambasciatore inglese a Napoli, Sir William Hamilton, che nel 1772 l'acquistò dal vescovo di Agrigento.
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