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Meraviglia
Meraviglia  }  Archeologia

Necropoli Filigosa

Una collina, quattro segreti

Dov'è

Sardegna

Località Filigosa, 08015 Macomer NU, Italia (579m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Molti secoli fa era un luogo di riposo, oggi è un sito archeologico ricco di fascino, perché sono ancora tante le domande che restano senza risposta. A pochissima distanza da Macomer, si vede una collina dalla vegetazione scarsa, secca, intervallata da pietre e muretti. Quello che salta maggiormente all'occhio, è sicuramente il Nuraghe Ruju, sulla sua sommità. Fermiamoci un attimo ad osservare, però, concentriamoci sulle pietre. Lì, ecco, poco sopra il muretto a secco, una... due aperture nella roccia. E no, non sono di origine naturale. Si tratta delle aperture di due delle quattro tombe che costituiscono la necropoli Filigosa.

Perché è speciale

In dialetto sardo, questo tipo di costruzioni viene chiamato Domus de Janas, perché ricordano da vicino la struttura che avevano le abitazioni della civiltà nuragica che viveva in queste zone. Scavate nella roccia tufacea, le Domus de Janas hanno un corridoio di accesso, una camera centrale, spesso con un letto e un focolare, e una serie di camere secondarie. Non si sa se fossero destinate ad uso familiare, ma di sicuro ospitavano più di un defunto.

Da non perdere

Sembra quasi di ritrovarsi in una ricostruzione molto dettagliata di un museo. Solo che questa non è un'opera moderna, tecnologica e sapientemente pensata per farci rivivere il passato. Questo è il passato, reso eterno dalla roccia, che continua indisturbato il suo corso, tanto prima, quanto dopo della morte delle persone a cui era destinato. Questa concezione sembra essere stata parte della cultura della civiltà nuragica: la morte era solo il passaggio ad un altro stadio della vita. Ecco perché i sepolcri imitano le case.

Un po' di storia

Ci sono diverse ipotesi sulle modalità di sepoltura in uso all'epoca. Una dice che il defunto veniva portato da quella che era stata la sua dimora fino alla morte, a quella che lo sarebbe stata a partire dalla sua morte. Gli oggetti di uso quotidiano andavano insieme lui, gli sarebbero stati ancora utili, salvo poi essere rimossi per far parte ad altri defunti. Secondo un'altra ipotesi, il corpo veniva lasciato all'aperto, aspettando che la natura ne consumasse le carni. Solo le ossa sarebbero poi state sepolte.

Curiosità

L'espressione sarda Domus de Janas è stata tradotta in italiano come casa delle fate, perché queste tombe si configurano in tutto e per tutto come case normali, ma in miniatura, come se fossero state costruite per una fatina. Se vedete un movimento strano fra l'erba, fermatevi ad ascoltare, magari sentirete il lieve tintinnio delle loro ali!

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Consigliato da
Alessandra Lana

Quattro piccoli spaccati di mondo antico, tante domande, tanta curiosità, e la salita alla collina, perchè le cose belle, devi guadagnartele!

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