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Museo della Pasta
Tutto quello che avresti sempre voluto sapere, ma non hai mai osato chiedere sulla regina della tavola italiana.
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il Museo della Pasta si trova a Collecchio, nella stupenda corte agricola medievale di Giarola. Al suo interno, potremo conoscere la storia, i segreti e i mille volti della pasta, dal chicco di grano alla cottura. Si parte dal grano, con le sue caratteristiche, la coltivazione, gli attrezzi agricoli antichi. Si passa poi alla macinazione, con tanto di ricostruzione di un mulino a macine e un moderno mulino a cilindri. Non manca poi la preparazione casalinga della pasta fresca, raccontata attraverso piccoli attrezzi domestici: l’arte del matterello e la più ricca collezione italiana di “speronelle”, le rotelle da pasta.
Perché è speciale
Nel XI secolo Corte Giairola era completa di tante strutture rurali, tanto da risultare autosufficiente e protetta da robuste mura, quasi un castello. Il Museo della Pasta ricalca questo glorioso passato, includendo nel suo racconto la pasta a tuttotondo, dalla materia prima ai ricettari. Un museo autonomo, in tutto e per tutto. La ciliegina sulla torta, è l’esistenza, nella stessa Corte Giarola, del Museo del Pomodoro che, sotto forma di salsa, è sicuramente il principe dei condimenti di una buona e sana pastasciutta!
Da non perdere
Il Museo ospita un vero pastificio industriale della prima metà dell’Ottocento per illustrare le varie fasi di produzione della pasta secca, con macchinari originali, perfettamente restaurati. Un secondo nucleo di macchine antiche, mostra poi le metodiche di produzione in un laboratorio artigianale emiliano del secolo scorso. Anche l’attualità ha il suo spazio: modelli e video illustrano le modernissime tecnologie impiegate nei pastifici industriali e le oltre centro “trafile”, mostrano il modo di formatura di altrettanti differenti formati di pasta, vere “architetture per la bocca”.
Un po' di storia
La pasta secca di semola di grano duro, di origine mediorientale, ha trovato in Italia la patria d’elezione, sviluppandosi nei secoli in diverse aree del Paese: in Sicilia, in Liguria, a Napoli, a Bologna. Nell’Ottocento inizia a Parma l’attività di Barilla, oggi leader mondiale del settore, che ha contribuito in maniera determinante alla nascita del museo dedicato in dieci sezioni, alla conoscenza storica, tecnologica e culturale della pasta.
Curiosità
Un’intera sezione è dedicata alla comunicazione della pasta: manifesti, locandine, affiches storiche realizzate da cartellonisti e grafici di fama. A questa si affianca una sezione gastronomica che presenta la storia dello scolapasta, dei ricettari e gli abbinamenti ideali tra formati e condimenti, valorizzando le tipicità delle varie regioni d’Italia. Una panoramica sulla pasta nell’arte e nella cultura, dai dipinti ai francobolli, chiude il ricco percorso espositivo che si completa con la visita al sottostante museo dedicato al pomodoro.
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