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Museo d'Arte Religiosa «p. Augusto Mozzetti» di Oleggio
Custode di opere di devozione realizzate con cura e amore
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il Museo d'Arte Religiosa di Oleggio nasce nel 1970 per volontà di padre Augusto Mozzetti, arciprete della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Padre Mozzetti capì che le chiese e gli edifici religiosi di Oleggio nascondevano dei veri e propri tesori di arte e di storia. Ma essendo alcuni di questi edifici situati in aperta campagna e venendo a mancare anche i custodi, l'arciprete decise di raccogliere tutti questi oggetti: dipinti, stendardi processionali, reliquiari, paramenti sacri ecc. nei locali di alcune antiche confraternite che erano ubicate all'interno della chiesa.
Perché è speciale
Questo museo racconta tradizioni ormai perdute. A Oleggio c'erano ben sei confraternite, oggi ne rimane solo una. Ognuna di esse aveva un oratorio o una cappella e i confratelli acquistavano e commissionavano quadri, suppellettili, cori lignei, stendardi. Cercavano di addobbare il proprio spazio al meglio, dando sfoggio della loro ricchezza. Tutto questo è stato raccolto qui, per tramandare la storia e l’opera delle confraternite di Oleggio.
Da non perdere
Una vera sorpresa è la statua in legno policromo della Madonna di Galnago del XV secolo; il dipinto raffiguarante la Madonna delle Rose di Bernardo Zenale è datato alla fine XV, inizio XVI secolo; La statua vestita della Madonna del Rosario, l'abito che porta è del 1743. Parte del ricco patrimonio tessile del museo è anche una pianeta, paramento liturgico indossato dal prete per dire messa) in velluto nero. Sembra sia stato indossato dal venerabile Enrico Stanislao Verjus, nato a Oleggio che fu il primo missionario cristiano cattolico in Nuova Guinea.
Un po' di storia
Padre Mozzetti si trovò ad affrontare il declino e la perdita della memoria delle confraternite. Questo periodo difficile inizia negli anni Sessanta del Novecento: con il mutare della società, tramontano anche le confraternite e questi oggetti d'arte rischiavano di finire nel dimenticatoio. Oggi il lavoro iniziato da padre Mozzetti viene portato avanti da alcuni volontari.
Curiosità
Nel 2007 si decise di restaurare una statua vestita raffigurante la Madonna del Rosario, nessuno sospettava che sotto l'elegante abito settecentesco, indossato dal manichini, si celasse l'abito più antico: uno scamiciato confezionato con damasco in seta blu, datato tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.
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