Mossa, nel cuore del Friuli Orientale - 1 DI 3
Mossa tra natura e storia
Paesaggi e racconti dal mondo agreste
Dov'è
Nel cuore della piana isontina
Poco più ad est di Gorizia, nella piana isontina, si incontra una campagna generosa, curata dai suoi abitanti con attenzione ed amore, come se fosse parte della famiglia. C’è un punto in particolare, dove i campi coltivati poco a poco sfumano in una distesa verdissima, abbracciata da colline con dolci declivi adorni di vigneti profumati, e solcata da canali e ruscelli scintillanti come graziose collane d’argento: questo, è il territorio di Mossa, un piccolo comune dalla vocazione agreste che si colloca nel bel mezzo di tanta bellezza.
Alla scoperta del borgo
Mossa è un borgo rurale che sembra portarci indietro nel tempo, e non, come spesso si intende con questa espressione, ad un medioevo remoto, dove il paese era cinto da mura medievali, vicoli in pietra echi di antichi casati, no... quella di Mossa, è tutta un’altra storia. Qui il tempo si riavvolge, ma non vorticosamente, piuttosto si muove con dolcezza, tanto deve fare solo pochi passi indietro, verso quell’Italia più umana e più semplice di qualche decennio fa, quando i paesi in campagna non erano molto grandi, si collocavano in mezzo alla natura senza disturbarla, creando un centro abitato capace di sfumare poco a poco nei campi e nelle colline. Ecco, questa è Mossa, fatta di edifici che con la loro essenzialità regalano all’abitato un’aura dal sapore caldo, tradizionale, dove è davvero impossibile non sentirsi a casa. E in effetti, si impara presto a riconoscere le strade, a trovare «Il Fornaio» del paese, o «La Fioraia», attività che chi vive nelle grandi città da per scontate, ce ne sono talmente tante… ma qui ce n’è uno solo per tipo, così quando entri, il fornaio diventa subito un amico, la fioraia, una consigliera fidata, e la sensazione di essere sempre stato parte di queste terre pervade anche il visitatore più timido.
Radici antiche e storie rurali
Questo abitato vanta una lunga storia, testimoniata da ritrovamenti archeologici che risalgono all’epoca preromana, per poi passare ai documenti dei primi decenni dell'XI secolo che parlano del borgo chiamato Mossa. Ma qui, più che la storia del paese in sé e per sé è bello andare a riscoprire com'era e come è cambiata nel tempo la vita degli abitanti. Per esempio a Villa Codelli, come il nome anticipa (i Codelli sono un’antica famiglia di Mossa, che ha ricoperto dei ruoli fondamentali nello sviluppo del paese), ci mettiamo sulle tracce dell'élite del borgo. La sede dell’azienda è una villa elegante del '500 che mantiene ancora vivo il ricordo del suo passato da castello: leggermente spostata dal corpo centrale infatti, si trova una torre dall’aspetto rustico che ancora oggi sembra volersi ergere a protezione della dimora padronale. Passare a dare un’occhiata alla torre permette di percorrere in pochi passi secoli di storia, ammirando l’evoluzione della vita signorile del luogo: dalla torre alla villa, passando per la cappella attigua all’edificio, costruita alla fine del ‘500 e ricostruita due secoli più tardi. Ma a Mossa, a farla da padrona è l’agricoltura, ed anche a Villa Codelli si svolgevano molte attività ad essa legate. Oggi ce lo racconta un folatoio, antico attrezzo agricolo che fa bella mostra di sé in una sala ben conservata che è passata da luogo di lavoro ad elegante ambiente per feste ed eventi. Che dire, anche questa è la storia che evolve!
E la gente semplice?
I contadini, gli artigiani, coloro che questi campi e queste vigne li hanno plasmati con le proprie mani? Dopotutto, la storia è fatta delle gesta e dei lasciti dei ricchi e dei potenti, ma gli altri? Qui a Mossa c'è un modo piuttosto interessante per conoscerli, visto che con un po’ di fantasia, ci si potrebbe quasi sentire nei loro panni. Basta passare per il ristorante Vecchie Province, che conserva al suo interno una sala rivestita di panche in legno, al centro della quale troneggia un grande focolare, capace di riscaldare tutta la stanza e le persone riunite in essa. E subito si percepisce l’atmosfera di un tempo lontano, quando il freddo era intenso e i campi addormentati sotto la brina invernale, e ci si riuniva per scambiare qualche parola nell’attesa della primavera. Un po’ come accadeva alla Trattoria Blanch, che già sul finire dell'800 accoglieva ogni sera i contadini di ritorno dal campo, che approfittavano della locanda per concedersi un momento di svago. Sembra davvero che il tempo qui si sia dimenticato di scorrere, ed è forte la tentazione di soffermarsi ancora un po’ nella speranza di ascoltare vecchi racconti, magari da qualche avventore abituale, ma la strada chiama, ed è allora che ci si allaccia bene le scarpe, o si inforca la bicicletta, e si sorpassano le ultime case, alla volta del Preval.
La meravigliosa distesa del Preval
La Piana del Preval è un piccolo Eden abbracciato dalle colline. Un terreno umido e fertile che si ammanta di prati verdi, così freschi e rigogliosi che sembrano brillare di luce propria. Qualche bagliore si coglie davvero tra la vegetazione: si tratta di canalette, piccoli corsi d’acqua artificiali, rinfrescanti e allegri. Queste terre dove le coltivazioni si alternano ai boschi, non contano molti edifici, lasciando lo sguardo di chi le visiti correre estasiato in questo mare di smeraldo.
Chi ama trascorrere del tempo in bicicletta o a piedi in mezzo alla natura, non potrà fare a meno di innamorarsi perdutamente della valle del Preval. Qui, una natura generosa si accompagna a secoli di storia ed arte, l’uomo e il paesaggio si fondono in un tutt’uno, dando vita ad un connubio fortunato che ben è rappresentato dai profumati vini di questa terra. State già preparando la borsa da viaggio, non è vero? Fate bene, le piste ciclabili del Preval vi aspettano! Immergetevi nel cuore del Collio e divertitevi!
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Indice
INTRODUZIONE
Mossa, nel cuore del Friuli Orientale
1 di 3
Mossa tra natura e storia
2 di 3
Gli inebrianti sapori di Mossa
3 di 3
Mossa, il Preval e i luoghi dello Spirito
Dov'è
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