SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
C’è un paesino, arroccato su un colle, che domina la valle del Trigno. Siamo nel cuore del Molise e, quando l’aria è limpida, proprio da qui sembra di poter abbracciare tutta la regione con uno sguardo solo, dai monti al mare. La struttura di Montemitro è medievale, anche se molte case sono state rimaneggiate nel tempo. Quello che è davvero impagabile, però, è la possibilità di fare base in una comunità di poco più di trecento anime, ed avere la possibilità di avventurarsi alla scoperta delle bellezze molisane, per poi rifugiarsi in una culla di cultura antica.
Perché è speciale
La visita a Montemitro, effettivamente, permette di lasciarsi alle spalle traffico, sovraffollamento, clacson e smog. Gli unici odori che sentirete saranno quelli della natura in prossimitá, di aria pura, di prelibatezze cucinate dalle signore nei dintorni... Ma la cosa che davvero affascina, colpisce un altro dei nostri sensi: l’udito. Eh sì, girando per le stradine o accomodandovi al bar, potrà capitare di sentire una lingua alquanto strana e incomprensibile. No, non si tratta di turisti stranieri: questo borgo è il custode del na-našu o na-našo, letteralmente, «alla nostra maniera».
Da non perdere
Chi conoscesse una lingua slava riuscirebbe a cogliere qualche parola qua e là. Più facile ancora sarà per chi sappia parlare il croato. Il na-našu, infatti, nasce quando una comunità croata si rifugiò in questa zona. Con il tempo, croato e dialetto molisano si fusero in questo nuovo linguaggio che affascina per la sua musicalità. Chissà, magari, chiedendo a qualcuno, riuscirete a farvi insegnare qualche parola! Una buona occasione è rappresentata dalle numerose feste del paese, in primis quelle dedicate a Santa Lucia, dopo Pasqua e a maggio.
Un po' di storia
Cinquecento anni fa, un gruppo di profughi dalmati, per sfuggire dall'invasione ottomana, si insediò in questa terra stabilendosi qui a Montemitro, ad Acquaviva Collecroce e a San Felice del Molise. Questo gruppo fu in grado di ripopolare Mundimitar nel periodo che seguiva un terremoto ed un’epidemia di peste. Probabilmente il primo insediamento dei profughi dalmati si tenne nella localitá di Selo che in croato vuol dire «paese» e che si trova a circa 3 km dal centro abitato odierno. Si dice che al loro arrivo avessero con sé una statuina in legno di Santa Lucia. Per questo, ancora oggi è la patrona del borgo, ed il suo culto è molto sentito dalla popolazione.
Curiosità
Anche se gli abitanti sono pochi, la vita a Montemitro è piuttosto vivace: pensate che il paese è conosciuto per avere una sua Corsa degli Asini che decreta il fantino che rappresenterà il Molise in occasione del Palio Nazionale degli Asini che si tiene in Campania. Ma questo non è l’unico vanto. Gli appassionati di artigianato saranno lieti di scoprire che una delle tradizioni mantenute orgogliosamente in vita è la tessitura. Le stoffe di lino e cotone intessute a mano dalle donne del paese sono delle vere opere d’arte.
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