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Dov'è
Cos'è e dov'è
Il Convento del Sacro Speco di San Francesco è un piccolo ed antico centro spirituale situato su un’altura nei pressi di Narni. L’edificio in pietre a vista si affaccia sulla Conca Ternana e la guarda dall’alto, distaccata nel suo silenzio e nella sua pace. Le strutture che vediamo oggi sono state costruite nel corso dei secoli, in particolare tra ‘400 e ‘500 ma il nucleo più antico è la Cappella di San Silvestro dalla quale si accede ad uno stretto corridoio e ad un ambiente con un pozzo, lo stesso da cui venne attinta dell’acqua da portare a San Francesco.
Perché è speciale
I monaci che portarono l’acqua al santo non dovettero fare troppa strada. Anzi, anche i pellegrini che si recano qui possono ripercorrere i loro passi, lungo un sentiero ben curato e a gradini che porta nel vero cuore spirituale della zona: il Sacro Speco. Si tratta di una fenditura nella roccia nella quale Francesco si infilava in preghiera. Qui il santo si ritirò in meditazione e compì diversi miracoli. Forse è grazie alla complicità della natura che per lui era un’amica e una compagna fedele, che la sua presenza si avverte ancora oggi come un respiro tra le chiome degli alberi e una vibrazione tra le rocce.
Da non perdere
Francesco però non stava bene all’epoca della sua permanenza qui. Per garantirgli un minimo di comodità, in prossimità dello Speco venne costruita una cella, ancora oggi visibile. Al suo interno, protetto da una teca, è custodito quello che la tradizione indica essere stato il letto del santo. Di sicuro, entrare negli stessi ambienti che dettero riparo a San Francesco suscita emozioni molto intense ed è commovente posare lo sguardo sulle stesse pietre che accompagnarono Francesco nelle sue preghiere.
Curiosità
In prossimità dello Speco si erge un magnifico castagno secolare. Secondo la tradizione, ad un certo punto della sua permanenza qui, San Francesco si sentì meglio, tanto che decise di abbandonare il sostegno che gli era stato necessario nei giorni passati. Così, fece qualche passo sul prato e conficcò nel terreno il suo bastone in legno di castagno. Questo, così piantato, germogliò e nei secoli divenne il meraviglioso albero che tutt’ora regala ombra, frescura e castagne.
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