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La Transiberiana d'Italia viaggia tra Sulmona ed Isernia

Un treno storico sulla Ferrovia dei Parchi, un viaggio lento fra i paesaggi del Centro Italia

Dov'è

Abruzzo

67039 Sulmona AQ, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
map

Cos’è e dov’è la Transiberiana d’Italia

Il paesaggio che scorre oltre il finestrino, il rumore del treno che avanza sui binari, la carrozza «vecchio stile» che invece di accoglierci nel comfort ovattato a cui siamo abituati oggi, ci restituisce le vibrazioni e i movimenti del treno che avanza. Se poi è inverno e fuori c’è la neve, sembra di essere entrati nel romanzo «Anna Karenina». Certo, il parco della Majella non è la sconfinata steppa russa, ma il treno sul quale ci troviamo ricorda talmente tanto quelle sensazioni da essere conosciuto come «la Transiberiana d’Italia». In realtà, stiamo viaggiando su un treno storico lungo la tratta Sulmona - Isernia.

Perché è speciale: un viaggio come una volta

Si viaggia su treni storici che hanno poco o nulla da condividere con i vagoni moderni: non hanno aria condizionata, né particolari imbottiture per i sedili, o ammortizzatori capaci di assorbire gran parte degli urti dati dal movimento su rotaie, e non si muovono a grande velocità. Diciamolo chiaramente: non è un viaggio comodo. È un’esperienza speciale: il panorama è un’autentica meraviglia (siamo nel Parco della Majella, sinonimo di garanzia). Ci sono anche piccoli borghi, e il treno ferma in alcuni di questi, permettendo ai viaggiatori di visitarli e sgranchirsi un po’ le gambe (lo faceva anche Anna).

Da non perdere: le fermate del treno

Dove ferma la Transiberiana d’Italia? Non c’è una risposta sempre valida a questa domanda: il viaggio, essendo un’esperienza particolare, viene organizzato come un’escursione, quindi le tappe variano di volta in volta. Il percorso completo passa per: Sulmona, Sulmona-Introdacqua, Vallelarga, Pettorano sul Gizio, Cansano, Campo di Giove, Campo di Giove Majella, Palena, Rivisondoli-Pescocostanzo, Roccaraso, Alfedena-Scontrone, Castel di Sangro, San Pietro Avellana-Capracotta, Villa San Michele, Vastogirardi, Carovilli-Roccasicura, Pescolanciano-Chiauci, Sessano del Molise, Carpinone, Isernia.

Curiosità: quando è meglio viaggiare sulla linea Sulmona-Isernia?

Anche domanda difficile, dipende molto dai gusti personali. Per me, per esempio, il caldo è un problema non da poco, ricordiamo che il treno che non ha l’aria condizionata. Però per chi non soffre di questa mancanza, l’estate è un momento fantastico per fare belle passeggiate nei dintorni. Decisamente più adatto alle mie corde è il viaggio in inverno: amo la neve e poi in inverno il treno ferma nei borghi che allestiscono i mercatini natalizi, pieni di colori, profumi e canti di Natale. E poi ci vuole anche un po’ di coerenza, se vogliamo viaggiare come Anna, la neve e il freddo sono imprescindibili!

Un po’ di storia

La linea Sulmona-Isernia \strong>nasce sul finire dell’800 come una straordinaria opera di ingegneria: il territorio attraversato è montuoso e pone sfide come numerose gallerie e pendenze importanti. Con il passare del tempo, tuttavia, il trasporto su ruote divenne predominante, e anche la rete ferroviaria puntò su altre tratte, tanto che la Sulmona-Isernia perse di importanza. Il nomignolo «Transiberiana d’Italia» risale agli anni ‘80 del ‘900 e si deve al giornalista Luciano Zeppegno. L’appellativo è stato ripreso tra il 2011 e il 2013 in occasione della promozione del progetto per rilanciare la tratta in chiave turistica.

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Alessandra Lana

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