SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Immersa nella campagna di Torrate, si trova un’area che nasconde tracce di un passato lontano, quasi perduto, ma deciso a non lasciarsi dimenticare. Entrando nel Parco delle Fonti di Torrate si vedono polle di risorgiva che formano piccoli corsi d’acqua. Qui, fra sentieri e vegetazione sorgono degli edifici, due dei quali molto antichi: una torre e una chiesetta. Il tempo è stato più clemente con l’edificio di culto, se non altro perché, mantenendo la sua funzione, è stato curato. La torre, invece, è rimasta l’ultima vedetta di qualcosa che non esiste più, vittima a sua volta dello scorrere inclemente dei secoli.
Perché è speciale
Di quello che fu il castello dei Conti di Sbrojavacca, la torre è ormai l’unica testimonianza immediatamente visibile. Quello che può stupire è che ancora oggi sia di proprietà di questa nobile ed antichissima famiglia.
Da non perdere
Anche la chiesetta di San Giuliano fece parte del complesso del castello. Documentata già dal 1332, venne riedificata completamente nel 1664 dopo che gli Sbrojavacca furono redarguiti dall’abate di Sesto perché la chiesa versava in stato di abbandono. Il fonte battesimale all’interno è decorato da un bassorilievo con lo stemma degli Sbrojavacca scolpito dal Pilacorte, celebre scultore cinquecentesco che decorò il portale del duomo di Pordenone. Il piccolo campanile invece venne costruito solo nel 1934 dal momento che, in origine, la chiesa era provvista di un campanile a vela sul tetto.
Un po' di storia
Volendo risalire alla leggenda legata alla nobile famiglia Sbrojavacca, essa narra di un’ascendenza francese del casato, che si sarebbe stabilito in Friuli addirittura per volere dell’Imperatore Carlo Magno. In realtà, secondo gli storici, le origini della casata sono legate a quella dei "di Cosa". Sarebbe un ramo distaccatosi proprio da questa famiglia quello che si stabilì in quel di Valvasone nel 1118 e che poco più tardi, trasferendosi nella curia di Sbrojavacca, ne acquisì il nome.
Curiosità
La presenza della vacca sullo stemma nobiliare della famiglia Sbrojavacca verrebbe giustificata dal racconto di un ingegnoso stratagemma ideato durante un assedio. Bloccati nel castello, i Signori avevano ormai terminato le scorte. Si dice che per far credere il contrario ai nemici, avrebbero gettato una vacca dalle mura gridando: «Sbroja (scuoia) la vaca!»
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