La Torre Normanna di Pietramontecorvino
Storie di soldati e di un amore infelice, che ancora perdura
Dov'è
Cos'è e dov'è
Nel cuore del centro storico di Pietramontecorvino ci aspetta silenziosa la Torre Normanna. Gioiello architettonico di epoca medievale, dall’alto dei suoi 30 metri si impone maestosa sul centro storico del paese. Man mano che vi avvicinate, però, scoprite che il suo silenzio è solo una maschera. L’aria porta echi, vibrazioni sottili, riflessi dalle pietre dell’edificio che fremono dalla voglia di raccontare la loro storia. Anzi, al plurale: le loro storie!
Perché è speciale
La sua struttura solida ed imponente è la prima a raccontare un passato guerriero. Questa torre, infatti, aveva chiaramente una funzione difensiva. Quando si entra al suo interno spostandosi attraverso i quattro piani che la compongono, sembra di sentire i passi pesanti dei soldati, le loro voci dure e concitate mentre annunciano l’arrivo del nemico. Eppure, c’è qualcos’altro. Non lo si identifica bene fino a quando si raggiunge il secondo piano, con le sue eleganti bifore. Ed è a quella vista che l'immagine si compone: fruscii di seta e broccati, voci festose e musiche: qui si riunì per un tempo la nobiltà della corte del Re Carlo D’Angiò.
Da non perdere
Nella sua semplicità questa Torre ti cattura, per tuffarti in una dimensione surreale, nella quale il tempo sembra essersi fermato. Per mantenere intatta la sensazione, se non avete difficoltà motorie, c’è un particolare che non potete assolutamente tralasciare: la vecchia scala a chiocciola ricavata da un unico blocco di legno datata 1218 e composta da 116 scalini. Salendo si percepisce ancora il profumo del legno vivo, della paura dei soldati che la presidiarono e i passi lenti dei nobili abitanti che le vissero. La fatica dell’ascesa sarà ripagata dal panorama che si gode dal terrazzo merlato. Pura poesia.
Un po' di storia
I primi documenti che si hanno della Torre risalgono al 1209 quando Pietramontecorvino, denominata allora «Castel di Pietra» era un feudo di due soldati. Già allora la torre si presentava piuttosto datata, più bassa rispetto all'altezza attuale e aveva essenzialmente funzioni difensive. In epoca Federiciana questa Torre entra a far parte di un sistema di torri d'avvistamento che fungeranno da punti difensivi del castello di Lucera e di quello di Castel Fiorentino, dove lo stesso Federico II vi trovò la morte nel 1250. Solo con gli Angioini divenne dimora nobiliare con l'aggiunta di bifore, balconcino e terrazzo merlato.
Curiosità
Si narra che la Torre fu per molto tempo dimora di una principessa triste. Pochi giorni dopo il matrimonio, la giovane vide partire il sua amato in battaglia. II principe la lasciò con una solenne promessa «Comunque vada tornerò da te. E se dovessi morire ti raggiungerò con le sembianze di un corvo». Passarono giorni, mesi, anni, e poi, una notte, la principessa venne svegliata dal verso di un corvo che volava sul terrazzo della Torre. E allora capì. Tale fu il suo dolore che decise di raggiungerlo buttandosi dal balconcino della sua camera. Da allora, di notte si sentono versi di corvi provenire dalla maestosa Torre. È il principe, che ancora chiama la sua amata.
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