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Dov'è
Cos'è e dov'è
Asolo è un borgo talmente bello che ci si torna sempre volentieri, ed ogni volta è impossibile non posare lo sguardo sulla possente torre civica: alta, larga e solida sembra sorvegliare gli edifici circostanti. Tuttavia non incute timore grazie agli archi della loggia campanaria e il grande orologio con quadrante settecentesco, che ingentiliscono la struttura, rendendo la torre più simile ad una sorella maggiore che ad una sentinella. E a pensarci bene… non ti viene voglia di salire fino in cima?
Perché è speciale
Quando si arriva in cima alla Torre Civica o dell'Orologio, ci si ritrova ad ammirare a volo d’uccello tutto il borgo di Asolo, tranquillo navigante del mare dalle verdi onde formato dai Colli Berici, Euganei, della pedemontana del Grappa e del Monte Pasubio. E poi l’occhio si spinge ancora più in là, dove le onde si fanno azzurre nella Laguna di Venezia. È una vista incredibile quella che si gode da qui, e tra un sospiro di meraviglia e un altro di pace si capisce come mai Carducci abbia parlato dei 100 orizzonti di Asolo!
Da non perdere
Per arrivare in cima, però, bisogna salire i diversi piani della torre, e anche qui, le sorprese non mancano. Interessante è osservare il meccanismo dell'orologio, dei pesi che ne consentivano il movimento e delle tracce del suo funzionamento. Infatti, se salendo avevi notato dei buchi nel pavimento, ora stai per scoprire che servivano a far passare le funi che consentivano agli ingranaggi di muoversi. Si vede anche l'asse che sorregge il pendolo, fatta di legno (il metallo, infatti, potrebbe estendersi per i cambiamenti di temperatura modificando l'oscillazione del pendolo e quindi sbagliando l’ora).
Un po' di storia
La Torre Civica o dell'Orologio risale al X secolo, inizialmente era in legno poi in pietra e faceva parte del Castello di Asolo. Nel tempo si susseguirono diversi interventi di rimodellamento e restauro, ma purtroppo abbiamo poche fonti a riguardo. Ciò che è certo è che la torre fu devastata dal terremoto nel 1695 ma fu poi ricostruita, diventando uno dei simboli del borgo. La sua funzione cambiò diverse volte nel tempo. Nel 1917 fu addirittura usata come prigione per gli austroungarici, catturati dai francesi. Cento anni più tardi, invece, l’antico edificio viene ufficialmente aperto al pubblico.
Curiosità
Gli spazi interni della torre sono stati recuperati come spazio espositivo. Una delle primissime mostre qui realizzate, attraverso fotografie e scritte sui muri ha raccontato proprio il periodo della Prima Guerra Mondiale e della torre in veste di prigione. Proprio i graffiti sulle pareti sono ancora visibili nell’ingresso della torre: protetti da un vetro, si vedono nomi, caricature, date, ricordi disperati di un tempo tragico.
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