SHARRYLAND
La tomba nel faggeto
Una porta che si apre nel verde e conduce ovunque e in nessun luogo
Dov'è
Cos'è e dov'è
Scendendo da Cresta della Fornace, in provincia di Perugia, ci si immerge in un faggeto ombroso. È davvero bello camminare tra questi alberi: le chiome proteggono dal sole, mentre i passi si fanno leggeri, sostenuti dal terreno morbido del sottobosco. È in questa disposizione d'animo che ci si imbatte in una piccola porzione di terra recintata ma accessibile. Siamo ormai ai piedi del Monte Tezio e quello che ci si apre davanti agli occhi ha dell'incredibile: un piccolo corridoio scavato nella roccia conduce ad un architrave dotato di porta che immette in una camera scavata nel terreno.
Perché è speciale
Si tratta di una tomba etrusca con il dromos a cielo aperto (il corridoio scavato tra le rocce) e la camera sepolcrale, con uno spazio dedicato alla deposizione dell'urna e del corredo funerario. Il tutto chiuso da una porta che desta curiosità: la pietra di cui è fatta è accuratamente levigata all'esterno, così come l'architrave. Era fatta per essere vista e per essere aperta. Uno dei suoi lati, infatti, è dotato di cunei, dei veri e propri cardini che ne consentono il movimento. Se la si trova semiaperta, sembra pronta ad inghiottirci per portarci dal mondo della luce, a quello degli oscuri segreti custoditi nella terra.
Da non perdere
La tomba del faggeto è innegabilmente affascinante, ma non è l'unico tesoro del territorio circostante. Basta seguire i sentieri del bosco per arrivare all'abbandonata Villa del Faggeto, alla Torre Gualterotta, o ancora al Castello del «Bisciaro», tutti edifici abbandonati, irresistibili cantori del passato di questi luoghi che ci attirano a sé come Sirene. Proprio come queste creature mitologiche però, nascondono un pericolo, quindi non avvicinatevi troppo, i crolli, vista l'età, non sono da escludere.
Un po' di storia
Così persa nel faggeto, la tomba venne scoperta per puro caso tra il 1919 e il 1920 da un boscaiolo che lavorava in zona. Analizzando le sue strutture, soprattutto la volta a botte della camera, la si fa risalire al periodo ellenistico, tra il III e il I secolo a.C.
Curiosità
Venne ritrovata anche l'urna funeraria che, pur non essendo particolarmente decorata, riporta il nome e il gentilizio del defunto: arnth cairnina. Curiosamente, qui vicino sgorga il torrente Caina. La somiglianza tra i due nomi porta ad escludere che si tratti di una coincidenza. È invece probabile che il torrente sia stato chiamato così in onore alla persona sepolta nelle sue vicinanze.
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