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Meraviglia
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La strada dei due mari - Maida

È la quinta e ineludibile tappa della traversata mar Ionio al mar Tirreno valicando il pittoresco Istmo di Catanzaro

Dov'è

Calabria

88025 Maida CZ, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
map

Questo Comune si trova lungo la strada dei due mari.

Maida, punto nevralgico della Calabria

Maida è un importante centro di passaggio sulla strada che passa dal golfo di Squillace al golfo di Santa Eufemia, ovvero dal mar Ionio al Tirreno, percorrendo il cosiddetto Istmo di Catanzaro, la strettoia di soli 35 chilometri tra il massiccio della Sila e le Serre Calabresi. Le campagne di Madia hanno in buona parte mantenuta l'antica bellezza, mosaico di olivi, agrumi e viti, ma altrove il progresso ha lasciato il segno, basti dire del centro commerciale «Due Mari», il più importante della regione, e il grande parco eolico di Piano Barone.

Un luogo intriso di storia

Luogo frequentato fin dalla preistoria, centro greco e poi romano, acquisterà ancora maggiore importanza sotto i Bizantini, che lo fortificarono. Poi sotto i Normanni venne dotato di un imponente castello, che rovinosi terremoti hanno ridotto a un'antica vestigia. Piuttosto, a ricordo del suo periodo d'oro, quando fu frequentata dall'imperatore Federico II, Maida organizza un palio medievale, con cortei e spettacoli, sbandieratori e falconieri. Altro momento di vicinanza alla tradizione è la festa del patrono San Francesco di Paola, il 2 aprile, quando ci si ritrova presso le rovine del convento dei Minimi per una pasta a ceci collettiva, la 'ciciarata', a memoria di quella che i frati erano soliti dispensare ai poveri.

Sul sagrato della chiesa Madre

L'elemento di maggiore risalto del centro è la chiesa di Santa Maria Cattolica, che nell'attributo sottolinea il retaggio delle presenze monastiche basiliane. All'interesse per il monumento si aggiunge l'ammirazione per il panorama che il sagrato offre della piana di Santa Eufemia percorsa dal fiume Pesipe. Altre chiese e numerosi palazzi confermano il rango mantenuto dal comune nei secoli. Testimonianza singolare è l'Arco di Sant'Antonio: all'entrata del paese, è l'avanzo più rilevante di un acquedotto che serviva il castello e il borgo, e poi alimentava un mulino all'uscita dell'abitato.

Quando Maida accolse mille camice rosse

Interessante è anche lo stemma comunale, con una «donna vestita di bianco, crinita di nero, impugnante con la destra una spada d'argento e con la sinistra un pane». Motto: «Maida che lo suo pan difende» a sottolineare tanto la ricchezza quanto la determinazione del comune. Non fu un caso dunque se il 29 agosto del 1860 i maidesi assistettero al passaggio di Giuseppe Garibaldi, che dal balcone di palazzo Farao annunciò «la disfatta di diecimila borbonici».

Curiosità: la comunità arbëreshë di Vena

Vena è una frazione di Maida dove si concentra la comunità arbëreshë, ossia discendente da migranti albanesi che ne conserva con forza usi e costumi, tanto che anche la segnaletica stradale qui è in due lingue, italiano e albanese. È una bellissima occasione per immergersi in una cultura particolare e molto sentita dalla popolazione locale.

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Consigliato da
Francesco Soletti

Arte, storia, eventi... nel fare programmi, Maida va scritta a lettere maiuscole...

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