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La rocca Sanvitale di Fontanellato e i suoi tesori
Bellissimo castello con splendidi affreschi e tante curiosità, in un delizioso borgo di origine medioevale
Dov'è
Cos’è e dov’è la Rocca Sanvitale
La rocca Sanvitale, con le sue quattro torri, tre cilindriche e una quadrata, e il fossato ancora pieno d’acqua, domina la piazza di Fontanellato, un borgo emiliano cresciuto attorno alla rocca stessa. Dopo aver ammirato l'esterno, è ora di visitare l’interno del castello: un museo di arte e curiosità. Tra le perle più belle spiccano la Sala da Pranzo che celebra la famiglia Sanvitale con gli stemmi di tutte le altre famiglie con cui erano imparentati incorniciati da fronde rigogliose (qui si ammira una bella collezione di piatti); la Sala della Musica con un clavicembalo dipinto del settecento; una camera da letto del ‘600 con soffitto a cassettoni perfettamente conservata.
Perché è speciale: la Saletta di Diana e Atteone
Il vero e proprio gioiello, manierista, è la sala da bagno affrescata dal Parmigianino. Si trova al pianterreno, tra i locali di servizio. Qui l’artista dipinge, con la dolcezza che lo contraddistingue, il mito di Diana e Atteone, narrato da Ovidio. La dea, sorpresa dal cacciatore Atteone mentre si bagna ad una fonte nel bosco, per vendetta lo trasforma in cervo. I suoi cani, non riconoscendolo, lo sbranano. Su una parete compare una dama che tiene in mano una spiga, la dea Cerere. Nelle lunette vediamo i deliziosi putti tipici del pittore, ma due in particolare sembrano dei ritratti: una bambina con sguardo furbetto e un neonato con una collana di chicchi di granati che allude alla morte. Nella storia della famiglia un bambino morto prematuramente c’è, è il figlio di Paola Gonzaga. Sarebbe quindi lei la dama ritratta a impersonare Cerere e la spiga sarebbe un augurio di nuova fertilità.
Da non perdere: il teatrino per i bambini
Seguono poi altre stanze notevoli, chi ha bambini non deve perdere la Sala del Teatrino, dove sono conservati un bellissimo teatrino smontabile per marionette, realizzato tra il 1820 e il 1825, 24 marionette con gli abiti originali e 6 scenografie a tempera.
Curiosità: la camera ottica nascosta che sorprese anche Luigi Ghirri
L’ultima sorpresa della rocca è una vera e propria camera ottica, l’unica ancora funzionante in Italia, costruita nell’ottocento in una delle torri cilindriche. La camera ottica era uno strumento già in uso tra i pittori nel seicento ma nell’ottocento si era diffusa con la fotografia. La luce naturale penetra nella stanza e proietta, attraverso un gioco di specchi, l’immagine della piazza capovolta su una superficie curva. In questo modo il proprietario, non visto, poteva controllare tutto ciò che avveniva in paese. Di questa scrisse il grande fotografo Luigi Ghirri che ne rimase fortemente impressionato: «Come se, miniaturizzati, potessimo per incanto entrare in una macchina fotografica… questa foto-telecamera primordiale ripete al sorgere del sole questo miracolo: osservare nell’immagine come la luce che gradualmente si stende sul piazzale disegna i contorni, accende i colori, le cose, le persone fino alle nuvole in cielo appena dietro alle case di Fontanellato».
Un po’ di storia
La rocca risale al XII secolo, nel XIV secolo diventa proprietà della famiglia Sanvitale che la trasforma in dimora nobiliare e in cui risiede fino al 1948 quando la cede al Comune di Fontanellato. Gli affreschi del Parmigianino sono del 1524. Una curiosità: il nome del borgo, Fontanellato, allude alle risorgive di cui è ricco il territorio.
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