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Dov'è
Cos'è e dov'è
La Rocca di Vignola è un imponente edificio castellano (maniero) formato da articolate strutture difensive che proteggono una raffinata dimora signorile. Una varietà di forme e volumi si intreccia e si fonde nell'abbraccio di cinte murarie presidiate da tre torri dette di Nonantola, del Pennello e delle Donne, un rivellino, un fossato, dove si scorgono i resti della torre Mozza, la più antica (X-XI sec.) e da un bastione, chiamato La Rocchetta. Tutto però si armonizza nell’equilibrata integrazione tra le pietre del vicino fiume Panaro delle parti più antiche e il laterizio quattrocentesco che la compone in toni caldi e suadenti.
Perché è speciale
Passando all'interno si viene catapultati in epoche lontane che recano il sigillo dei signori Contrari e dei rapporti di amicizia ed alleanza di questi ultimi con gli Estensi. Le sale visitabili, risalenti al periodo Contrari (1401-1577) sono distribuite su più livelli del castello: piano terra, primo e secondo, ed ognuno riporta ad una diversa sfera della vita dei secoli XV e XVI, quella pubblica, quella privata, e quella di servizio. Il racconto è reso vivido più che mai dai moltissimi affreschi che rievocano con delicatezza la cultura cortese, la politica e la spiritualità del tempo. In particolare, vale la pena di ammirare il ciclo dipinto da un grande artista ancora sconosciuto dedicato alle Storie di Gesù e di Maria nella Cappella Contrari, un gioiello dell’arte tardogotica padana, molto ben conservato, con i vividi colori originali.
Da non perdere
Non solo gli ambienti sfarzosi, anche i camminamenti, un tempo scoperti e percorsi dalle sentinelle, regalano emozioni: protetti dalle possenti mura e dalle arcate che danno verso l'esterno, si passeggia sopra i tetti della città , spingendo lo sguardo oltre i suoi confini sull’Alta Pianura modenese, l’alta valle del Panaro sino a scorgere le cime appenniniche più elevate. Il paesaggio si amplia offrendo una vista unica a 360° se si sale in cima alle torri.
Un po' di storia
Secondo la tradizione, la costruzione di una struttura fortificata in questa zona risalirebbe all'VIII secolo, ma il primo documento che attesta l'esistenza della Rocca risale al 1178. Nel 1247 la struttura venne data alle fiamme e fu Gherardo Grassoni che la ricostruì e che vi si stabilì. La sua famiglia vi restò fino al 1331. Nel 1401 gli Estensi affidarono la Rocca a Uguccione Contrari, che fece realizzare la trasformazione dell’edificio castellano da fortezza militare a struttura ad uso promiscuo militare/civile ampliandola con la costruzione di una raffinata dimora signorile. Nel 1965, i Boncompagni Ludovisi, subentrati nel 1577 ai Contrari nella titolarità del feudo vignolese, cedettero la proprietà dell’edificio alla locale Cassa di Risparmio, che nel 1998 la trasferì alla Fondazione di Vignola.
CuriositÃ
Ci sarebbe molto da raccontare su ognuna delle sale di questa rocca maestosa, ma forse uno degli ambienti meglio conservati e suggestivi è la Sala delle Colombe con 227 colombe, simboli della Resurrezione di Cristo, che spiccano il volo. Sulle vele del soffitto sono raffigurati gli stemmi di cavalleria di Uguccione Contrari e Nicolò III d’Este. Il tema religioso che domina nella sala viene completato dalla raffigurazione dell’Annunciazione, dell’Incoronazione di Maria e di Dio Padre, visibile nella strombatura della grande finestra.
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