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La Madonna in trono di Cima da Conegliano
Nel Duomo di Conegliano, il prezioso segno di un maestro del Rinascimento italiano
Dov'è
Cos'è e dov'è
L’artista che ha dato fama mondiale a Conegliano è Giovanni Battista Cima, attivo tra Cinque e Seicento in ambito Veneziano sotto l’influenza di Giovanni Bellini. Sue opere sono nei maggiori musei del mondo: dalle Gallerie dell’Accademia, a Venezia, alla Galleria degli Uffizi, a Firenze; dalla National Gallery di Londra al Metropolitan Museum of Art di New York. Una sola, ma notevolissima, è rimasta nella sua città natale: la Madonna in trono col Bambino fra angeli e santi, del 1492, all’altare maggiore del Duomo.
Perché è speciale
La pala di Cima è una composizione che conta ben dieci figure sullo sfondo di un’architettura di forme classiche. La Madonna è avvolta nelle ampie vesti dai tradizionali colori rosso e blu; con la mano sinistra sostiene il Bambino, seduto in grembo, che le carezza la mano. Sulla sinistra: San Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria, con San Nicola di Bari sullo sfondo. Sulla destra: Sant'Apollonia e San Pietro, con San Francesco alle loro spalle. Ai piedi del trono, due angeli musicanti.
Da non perdere
Nella strada retrostante il Duomo è interessante visitare la casa che fu di Cima da Conegliano: è un edificio a due piani più l'ammezzato di sottotetto, interessante esempio di antica dimora di artigiani, oggi destinata a museo, con riproduzioni di opere dell'artista conservate altrove, e sede della fondazione. Tra le curiosità, alcuni graffiti e scritte emerse nel corso del restauro, verosimilmente di mano dello stesso pittore.
Un po' di storia
La pala viene commissionata a Cima sul finire del Quattrocento da Francesco Codroipo e Giovanni della Pasqualina, membri della locale Confraternita dei Battuti, che deriva il nome dalla scelta penitenziale, almeno in origine, di autoflagellarsi. Era in effetti un’organizzazione di laici votati alla Madonna, impegnati nel sostegno della Chiesa e nell’assistenza dei poveri e dei malati, donde l’importante ruolo nella costituzione dei primi ospedali pubblici e anche nella storia dell’arte sacra.
Curiosità
A proposito del Duomo, degno di nota è anche il campanile, risalente al 1497, con un passaggio ricavato nella base per raggiungere la Sala dei Battuti, luogo di riunione della confraternita così importante nella storia della chiesa. Il suono che dall'alto si diffonde sulla città è quello di tre grandi campane ricollocate dopo la Grande Guerra: a memoria di questa triste parentesi ognuna reca la scritta «Il furore nemico mi ruppe, ma dal bronzo nemico risorsi per cantare a chiara voce l'Italia e Dio».
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