SHARRYLAND
La «città della pietra», del ferro e dell'oro
Artigianato e letteratura nel cuore del Parco Nazionale della Majella
Dov'è
Cos'è e dov'è
«Guardiagrele, la città di pietra, risplendeva al sereno di maggio. Un vento fresco agitava le erbe su le grondaie. Santa Maria Maggiore aveva per tutte le fenditure, dalla base al fastigio, certe pianticelle delicate, fiorite di fiori violetti, innumerevoli cosicché l'antichissimo Duomo sorgeva nell'aria cerulea tutto coperto di fiori marmorei e di fiori vivi.» Sono le parole scelte da Gabriele D’Annunzio per introdurre il piccolo borgo: pietre antiche e patrimonio culturale. Ma il protagonista del «Trionfo della morte» ammira anche un altro tesoro di Guardiagrele: la meravigliosa Majella, a cui si affianca un panorama che va dai monti al mare, dal Gran Sasso alle Isole Tremiti.
Perché è speciale
Guardiagrele sorge su una dorsale argillosa ed è immersa in uno scenario naturale di grande bellezza, ma anche al suo interno si incontrano chiese e palazzi che impongono al visitatore di fermarsi per ammirarli con stupore. Ma le mani d’oro dei suoi abitanti non si limitano alla pietra. Il borgo, infatti, è famoso per le produzioni artigianali, in particolar modo per la lavorazione dei metalli. Ancora oggi ospita numerose botteghe dei «mestieri di una volta»: ferro battuto, rame lavorato, ceramica, legna tornito, tombolo, pietra e gioielli.
Da non perdere
Altro fiore all’occhiello delle abilità dei cittadini di Guardiagrele rientra nel campo gastronomico. Non per niente, la cittadina è famosa per le «Sise delle Monache», un dolce realizzato con due soffici strati di Pan di Spagna farciti con crema pasticcera e spolverato con zucchero velo. Dolce chiamato anche «Tre Monti» poiché la sua forma ricorda 3 monticelli accostati a triangolo a simboleggiare le 3 vette della Majella sotto cui sorge Guardiagrele!
Un po' di storia
La storia di questo borgo può certamente essere letta nelle sue pietre e nei saggi, ma ci sono due cantori popolari che, usando mezzi fra loro molto diversi, meglio di altri hanno saputo immortalare l’anima autentica di Guardiagrele. Il primo è l’orafo, pittore e incisore Nicola da Guardiagrele, uno dei più grandi artisti del Quattrocento Italiano che ereditò queste abilità dai suoi concittadini che ancora oggi sono gli artigiani più bravi d’Abruzzo. Tocca poi al novecentesco poeta dialettale Modesto Della Porta, i cui celebri fraseggi sono citati nel belvedere a lui dedicato.
Curiosità
La Presentosa, il tipico gioiello abruzzese in filigrana d’oro, nasce proprio qui! La si riconosce facilmente grazie alla forma a stella con un numero di punte variabile, e al centro uno o più cuori adornati da tante piccole spirali. Una bellezza sfoggiata soprattutto durante le feste e citata anche da D’Annunzio nel «Trionfo della morte».
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