SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Una chiesa di pietra solitaria arroccata su di una verde collina, un campanile slanciato e delle cappelle della via crucis. È questo che si nota sulla strada provinciale che attraverso la Vallassina conduce a Ghisallo. L’abitato poco lontano è Lasnigo e, anche se a prima vista non sembra, questa è la sua chiesa parrocchiale: Sant’Alessandro, un piccolo gioiello romanico che per la sua bellezza è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Perché è speciale
A renderla visibile anche da lontano pensa il campanile, che svetta alto e slanciato posizionato a filo della facciata. È in pietra, come la maggior parte degli edifici religiosi della zona risalenti al periodo romanico ed è a pianta quadrata. È diviso in cinque ordini dei quali il primo si apre in semplici feritoie, mentre in quelli soprastanti abbiamo eleganti monofore e bifore profilate e del capitello a stampella, che conferiscono un ulteriore impulso verso l’alto a tutta la struttura.
Da non perdere
La bellezza di questo luogo non si trova solo al di fuori. All'interno, degli archi ogivali dividono la navata in 3 campate. Le prime due sono quasi esclusivamente imbiancate e questo permette agli occhi di correre liberi fino all'ultima campata dominata da un arco trionfale ed un'abside quadrata interamente affrescati. Pur essendo riconducibili allo stile romanico, gli affreschi sono luminosi: figure dinamiche e paesaggi illuminati forse da quegli stessi soli raggianti che ornano la volta dell'abside. A conferire ulteriore luminosità pensa il magnifico soffitto ligneo dell'intera navata... un vero gioiello!
Un po' di storia
Il terreno su cui sorge la chiesa custodisce sepolcri di epoca precristiana identificando quel luogo come il cimitero della popolazione che abitava il borgo di Nasnigo, oggi Lasnigo. L'edificio originario risale ad un’epoca precedente al XII secolo, era di dimensioni minori rispetto a quello odierno e aveva un’abside semicircolare. Sarebbe stata costruita lontano dal paese affinché non fosse soggetta ai frequenti incendi e devastazioni da parte dei Barbari. Accanto alla chiesa vi era la casa parrocchiale, ad oggi non più visibile. La sacrestia e gli ultimi lavori edilizi di allargamento sono datati 1732.
Curiosità
San Carlo visitò la zona nel 1570. Fu lui ad ordinare l'edificazione di una nuova chiesa pastorale e l'abbandono di Sant'Alessandro perché angusta e lontana dal borgo. Venne comprato, dopo 13 anni, un fondo con contributo ecclesiastico, dove sorgeva l'antico castello di Alessandro Tavecchio. La prima pietra, però, fu posata solo nel 1630 e la nuova chiesa fu conclusa nel 1680. Ma le lungaggini non erano finite: pur essendo stata aperta al culto nel ‘41, ci vorranno altri trentanove anni per concludere i lavori nel ‘80!
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