SHARRYLAND
La Badìa di Dulzago
Il luogo perfetto per mantenere in vita le antiche tradizioni agricole delle risaie novaresi
Dov'è
Cos'è e dov'è
Si tratta di ciò che resta di un complesso abbaziale del XII secolo sorto intorno alla chiesa di San Giulio. Un centro con funzione religiosa, ma anche con un'importantissima funzione agricola e di gestione del territorio. Entrando nella Badìa, dove oggi ci sono anche un'azienda agricola a km0 e un ristorante, si vedono ancora le corti, gli spazi che erano utilizzati dai monaci, la chiesa con pregevoli finiture romaniche, tracce di affreschi e rifacimenti tra il Sei e il Settecento. Un'atmosfera unica!
Perché è speciale
Entrare alla Badìa è come fare un salto nel passato: è speciale perché vi si respira aria di antichità e di spiritualità, ma anche di tradizioni agricole ancora vive che affondano le radici nel periodo in cui il riso arrivò nelle nostre campagne.
Da non perdere
La fagiolata di San Giulio alla Badìa di Dulzago è sicuramente un evento da non perdere a gennaio. Il primo a parlare della fagiolata è un vescovo seicentesco: nel giorno della festa di San Giulio, scrive, vengono distribuiti gratuitamente, a tutti coloro che si presentano nella chiesa di San Giulio, pane e fagioli. Secondo la tradizione, mangiarne tiene lontani i serpenti (che si pensa fossero molto presenti, ma che si collegano anche all'iconografia del santo). Ancora oggi, nei giorni che precedono la festa le donne preparano fagioli, patate, carote, verze, cipolle, aglio. Con l'aggiunta di cotiche e lardo, le verdure vengono messe a bollire dalla domenica mattina presto in nove enormi caldere di rame nel cortile della Badìa. Suggestivo vedere i personaggi in bianco, incappucciati, e la distribuzione della fagiolata alla folla.
Un po' di storia
L'attuale Badìa risale al XII secolo. I monaci e i coloni che vi abitavano bonificarono la zona fluviale rendendola agricola. Si trattava di un vero complesso residenziale, con la chiesa, le residenze dell'Abate e dei canonici, le numerose case dei coloni e, naturalmente, il cimitero. La chiesa è dedicata a San Giulio e ha una struttura interessante, con volte a crociera e a botte, resti di affreschi nel tiburio e tre absidi semicircolari. L'Abbazia è stata ampiamente rimaneggiata tra Sei e Settecento, perdendo in parte l'aspetto romanico, soprattutto in facciata. La parte antica più integra è la zona absidale esterna, decorata con archetti e mensoline in cotto.
Curiosità
La Badìa di Dulzago sorge sui resti delle colline moreniche della vallata del fiume Terdoppio. Da qui, forse anche grazie alla presenza di alcuni fontanili, deriva il nome «dulcis acquae», da cui Dulzago. Dell'antico paese, già documentato nell'892 in una permuta di terreni tra il vescovo di Novara e Curiberto di Dulzago, non resta nulla. La Badìa sorge qualche secolo dopo per scopi agricoli e religiosi.
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