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Meraviglia
Meraviglia  }  Luogo di culto

L’oratorio della Natività di Maria

Racconti affrescati di Santi e di draghi

Dov'è

Piemonte

Via Gaggiolo, 91, 28047 Oleggio NO, Italia (233m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

La prima descrizione dell’Oratorio della Natività risale al 1595, ma gli elementi strutturali e quelli stilistici permettono di datare la chiesa almeno alla seconda metà del XIII secolo. Il fluire delle epoche si legge nei diversi affreschi presenti all’interno: nella zona absidale sono riconoscibili quelli più antichi, mentre sulla parete meridionale si vede invece un intervento 1486. Il grande dipinto è organizzato su due registri. In quello inferiore la figura di Cristo Crocifisso con la Maddalena penitente suddivide la lunga teoria di Santi taumaturgici, come Sant’Antonio Abate, che si presentano ai fedeli e li proteggono.

Perché è speciale

L’Oratorio della Natività è ubicato in località Gaggiolo, nei pressi della cascina Perugalla. Entrambi sono toponimi di origine longobarda riferiti a un insediamento antico. In particolare il toponimo Gaggiolo indicherebbe un «terreno chiuso da siepe, bosco o pascolo riservato, bandito». Sembra quasi che con questa costruzione sacra ci si sia voluti riappropriare di un luogo defilato. Quello che è certo è che qui sono confluiti influssi della campagna circostante, rendendo l’oratorio un luogo ricco di storia e tradizioni.

Da non perdere

Nell’abside affiorano ampi lacerti di affreschi raffiguranti i Santi Pietro e Paolo e il ciclo dei Mesi. Proprio questo ciclo è estremamente interessante e ribadisce una volta di più lo stretto legame dell’oratorio con il territorio che lo circonda e la popolazione che all’epoca lo frequentava: i contadini. Portare il ciclo dei Mesi nell’abside voleva dire accoglierli con qualcosa di familiare, rivolgersi a loro parlando la loro lingua. Un particolare affascinante, infine, è la firma che l’artista ha voluto apporre alla sua opera con l’iscrizione «Magister Gujelmus De Orta Fecit opus».

Un po' di storia

L'interno dell'oratorio fu completamente decorato da cornici realizzate con mascherine, presumibilmente verso la fine del XVI secolo, in seguito alle disposizioni vescovili che sollecitavano costantemente una maggior attenzione per la cura dell'edificio. La sopraelevazione del tetto e il rinnovo dell'altare con marmi policromi determinarono il netto miglioramento dello stato di conservazione dell'edificio, ancora oggi oggetto di molta attenzione da parte dei fabbricieri.

Curiosità

L'oratorio era, a partire sicuramente dal XVII secolo, una delle tappe delle «Rogazioni»: un rito propiziatorio per la fertilità della campagna che si svolgeva lungo percorsi prestabiliti di solito dopo Pasqua. In queste occasioni si portava un drago processionale con delle parti mobili. Un esemplare di questo oggetto di gusto popolaresco ora è conservato presso il Museo d'Arte Religiosa «p. A. Mozzetti» insieme ad alcune tavolette votive provenienti dall'oratorio.

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Consigliato da
Museo d'Arte Religiosa "p. A. Mozzetti" di Oleggio

Un luogo ricco di storia e di testimonianze storico artistiche. Mille anni di storia in pochi metri quadrati.

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