SHARRYLAND
Il villaggio operaio di Paolo Camerini
Piazzola sul Brenta, fucina del progresso
Dov'è
Piazzola sul Brenta, oltre la villa
La Città di Piazzola sul Brenta spesso viene identificata con Villa Contarini – Fondazione G. E. Ghirardi che si affaccia a sud sulla maestosa Piazza intitolata a Paolo Camerini. In realtà , addentrandosi nel centro urbano e percorrendo le sue vie, oltre alla Villa e allo splendore seicentesco di Piazzola, un occhio attento può scorgere leggibile il volto novecentesco della città , delineato proprio da Paolo Camerini. Si distinguono soluzioni abitative dell’inizio del secolo scorso, collegate ad alcune analogie architettoniche curiose. Una parte di queste case, vicine al centro del paese, mostrano infatti caratteristiche simili e forme originali, distinguibili anche dopo i restauri. Sono alcune tra le testimonianze della «modern company town» voluta da Paolo Camerini (1868-1937) agli inizi del ‘900. Paolo, figlio di Luigi e Fanny Fava, eredita a 21 anni il titolo di conte e la vasta fortuna dei Camerini, circa 100.000 ettari di terreni, beni mobili e immobili tra cui la Villa di Piazzola sul Brenta. Il suo progetto urbano fu il risultato dell'evoluzione agro-industriale che trasformò Piazzola in uno dei centri industrializzati più importanti di inizio '900. Oggi, diverse tracce visibili ed edifici riportano a quella città ideale da lui creata.
Chi erano i Camerini
Facciamo un passo indietro e parliamo della famiglia Camerini e di Paolo che fu artefice della maggiore trasformazione di Piazzola dal punto di vista agricolo, industriale e urbanistico. La famiglia Camerini ha origini romagnole. Silvestro Camerini (1777- 1866) acquista nel 1852 le proprietà piazzolesi dei Correr-Giovanelli (eredi dei Contarini), un patrimonio terriero di quasi 5000 ettari, ma è con il nipote Luigi (1819 - 1885), rimasto orfano e cresciuto dallo zio, che viene avviato il complesso e costoso restauro della Villa. All’epoca di Luigi Camerini Piazzola aveva come attività di maggiore importanza una filanda nella quale la manovalanza era principalmente femminile, ma bisogna aspettare suo figlio Paolo per vedere il decollo economico e sociale del paese. Paolo si trova ad amministrare una tenuta estesa tra le province di Padova, Rovigo e Vicenza. Laureatosi nel 1891 in Economia Politica all’Università di Padova con una tesi che metteva in luce la situazione dell'agricoltura del tempo in rapporto al commercio internazionale, alle strutture della proprietà e alle condizioni dei lavoratori, utilizza questa sua indagine studentesca per creare il sistema di piccoli appezzamenti (5-6 campi, estesi a 50-60 nelle zone più periferiche) con abitazione e stalla dati poi in affitto alle famiglie di coloni-operai di Piazzola. Sono proprio queste le abitazioni a cui abbiamo fatto riferimento all’inizio del nostro racconto.
Dall'agricoltura all'industria
Il terreno delle campagne piazzolesi non è molto fertile ed ecco che nel 1891 nasce la fabbrica di concimi chimici. Ora che è in pieno sviluppo, Piazzola ha bisogno sempre più bisogno di abitazioni, strutture industriali e materiali edilizi che vengono prodotti in loco, in una nuova fornace, Ma la fabbrica più importante di questo, che possiamo definire un vero e proprio «polo industriale» voluto da Paolo Camerini, è lo jutificio. L’area dello stabilimento per la lavorazione della juta, che negli anni '20 del secolo scorso raggiunge i mille occupati, è ed oggi riqualificata ad uso residenziale e commerciale, è il simbolo più riconoscibile della Piazzola del ‘900.
Un grande progetto urbano e sociale
Il grande progetto urbano di Paolo Camerini fu il risultato dell'evoluzione agro-industriale che trasformò Piazzola in uno dei centri industrializzati più importanti del tempo. Alcuni edifici sociali ancora esistenti possono farci immaginare la vita degli abitanti dell'epoca. Come in una città ideale, al cittadino che lavorava per Camerini, non mancava nulla. L’idea di «economia sociale» di Paolo Camerini era quella di contribuire con la propria ricchezza allo sviluppo della comunità , non trascurando migliorie alle condizioni di vita sia in fase lavorativa che in vecchiaia. L'offerta di lavoro che con lui si creò fece incrementare la popolazione di Piazzola dai 3500 abitanti del 1890 ai circa 8000 in meno di quindici anni.
Tra passato e presente per le vie di Piazzola
Ancora oggi è possibile scorgere delle tracce di questo passato, per esempio in Via Nizza (ex via Nizza Marittima), dove si possono notare la maggior parte delle case Camerini ancora conservate, alcune riconoscibili dalla caratteristica «greca» nel sottotetto lato strada. All'epoca, queste abitazioni prevedevano una chiusa, una recinzione tra l’abitazione e l'orto che Paolo Camerini dava in affitto alla famiglia oltre alle indicazioni su cosa coltivare. Quindi una stessa famiglia poteva provvedere sia al lavoro in fabbrica che alla coltivazione della terra. Il raccolto serviva all'industria delle conserve alimentari di Camerini, altra novità per quell'epoca. Ma non sono solo le case ad essere rimaste: Camerini si ispira alle Company Town statunitensi nate per conciliare casa e lavoro in un unico centro abitato. Diversamente dalle altre esperienze di quel tipo Camerini fa costruire anche gli edifici sociali per la maggior parte ancora visibili in via dei Contarini, via Rolando, via Nizza e via XX settembre: tra gli edifici sociali troviamo la scuola elementare femminile, i bagni e le docce pubblici con la sala della musica, l'edificio per lo stallaggio con la sala per spettacoli, il ricreatorio con la mensa e il dormitorio, la palestra che nel 1907 diventerà cinematografo, il lavatoio, l'asilo infantile, che con la guerra diventerà Casa del Fascio, le case Camerini e le carovane , quattro blocchi plurifamiliari in grado di ospitare una popolazione di 40 famiglie.
Sono i dettagli a fare un grande progetto
Il polo industriale di questo villaggio operaio cameriniano aveva anche una sua ferrovia. Inaugurata nel 1911 questa ferrovia privata collegava Padova a Piazzola e venne prolungata nel 1923 fino a Carmignano di Brenta. Camerini la fece costruire per riuscire a trasportare le materie prime a Piazzola in modo veloce e meno costoso e i prodotti finiti fuori città .
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