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Il santuario di Santa Augusta a Vittorio Veneto
Il Santuario sulla città della vittoria, meta dell'Alta Via dei Silenzi
Dov'è
Cos'è e dov'è
Se, visitando la spettacolare zona di Serravalle a Vittorio Veneto, si imbocca il bel sentiero in mezzo al verde che dal Duomo sale sulle pendici del monte Marcantone, a mezza costa si arriverà a una scala monumentale che con i suoi cento gradini conduce il pellegrino al santuario dedicato ad Augusta, la santa patrona della cittadina.
Perché è speciale
Il cammino che si intraprende da dietro l’abside del duomo di Santa Maria Nova, è il percorso più semplice per arrivare al santuario, ma anche quello più significativo. Salendo, infatti, si incontreranno sei chiesette, ciascuna dedicata ad un santo diverso, e realizzate come voto e ringraziamento alla santa Patrona per lo scampato pericolo dalla peste del 1630. Con il duomo - la settima chiesa - ricordano le sette basiliche romane e sono tappe di meditazione e preghiera nell’ascesa spirituale verso il santuario.
Da non perdere
Il 22 agosto si celebra Santa Augusta. In questa occasione, per alcuni giorni si svolge la famosa fiera di Santa Augusta, che riempie il borgo di giostre, bancarelle ed altre attrazioni. La festa termina con i «foghi de Santa Augusta», fuochi artificiali che, per la loro bellezza, attraggono centinaia di persone, non solo da Vittorio Veneto ma da tutta l’area circostante.
Un po' di storia
Secondo la tradizione, la chiesa sorge sul luogo di un antico castello dove visse Augusta, figlia di re Matruc, signore e tiranno di quelle terre ai tempi della dominazione dei visigoti di Alarico. Augusta si convertì alla fede cristiana e scoperta dal padre fu torturata e martirizzata. Nel 1450 si decise di ricostruire l’antica chiesa e si scoprirono le sepolture di Augusta e della nutrice Cita. La cappella a lei dedicata presenta dei pregevoli affreschi attribuiti ad Andrea da Treviso.
Curiosità
«Le colone de l'altar la to schena fa drezar» e «Le cordele de Santa Gusta le guarisse dal mal de zuca» sono i detti popolari che sostengono la guarigione dal mal di schiena, per chi passi tra le due colonne che sorreggono l'arca con le reliquie della Santa, e la guarigione dall'emicrania o «mal de zuca», per chi infili la testa tra le aperture di una cancellata che recinta il luogo, dove si dice siano state rinvenute le ossa di Augusta nel 1450. Sarà vero? Val la pena provare!
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