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Il Museo del Pomodoro alla Corte di Giarola

Vita, morte e miracoli del pomodoro, sorprendente motivo d'orgoglio della provincia di Parma.

Dov'è

Emilia-Romagna

Str. Giarola, 11, 43044 Collecchio PR, Italia (109m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Nel 2015 Parma è stata proclamata Città Creativa UNESCO per la gastronomia in Italia a motivo di una rassegna di prodotti tipici e di storici marchi industriali che hanno fatto conoscere il suo nome nel mondo. Non tutti sanno però che fin dall’Ottocento Parma detiene anche un primato meno appariscente, ma altrettanto importante per la cucina italiana, nella produzione e trasformazione del pomodoro. Ecco dunque motivata l’esistenza dal 2010 di questo singolare Museo del Pomodoro, allestito nelle stalle dell’antica Corte di Giarola, complesso rurale benedettino trasformato alla fine dell’Ottocento in fabbrica di conserva e caseificio.

Perché è speciale

Il museo rivela, per così dire, tutto quello che si cela dentro un barattolo di pomodoro. La prima sezione racconta l’epopea del pomodoro al tempo del suo sbarco in Europa dall’America. A seguire è raccontata la vicenda dell’industria del pomodoro nel Parmense seguendo il prodotto nelle varie fasi della lavorazione, dal campo alla lattina. In parallelo si passa in rassegna una collezione di curiosi cimeli, dai passaverdure domestici ai grandi macchinari, fin dentro le mura di casa, dagli apriscatole ai tubetti di concentrato, senza dimenticare il variegato mondo della réclame: slogan, etichette, gadget pubblicitari...

Da non perdere

La Corte di Giarola, in quanto sede del Parco regionale del fiume Taro, riunisce nel suo perimetro diverse attività promozionali del territorio. Tra queste rientra anche la proposta gastronomica del ristorante tipico allestito in un’ala del complesso. Fra gli appuntamenti da non perdere c’è la cosiddetta ‘merenda in corte’ – torta fritta, salumi del giorno, vini dei Colli di Parma – che risulta particolarmente gradita dopo una passeggiata lungo il fiume. Accennando solo al particolare Menù del Museo, ispirato ai grandi prodotti tipici di Parma e pensato come appendice gourmet della visita.

Un po' di storia

Si sa che il pomodoro rientra nel novero dei prodotti post-colombiani, vale a dire giunti nel Vecchio Continente successivamente alla scoperta dell’America. Meno noto è il fatto che l’affermazione del pomodoro sia stata rallentata dalla diffidenza suscitata da quel frutto inusitato, considerato a lungo più una curiosità botanica, e persino un afrodisiaco, che una reale risorsa alimentare. Ci vorranno più di due secoli perché il pomodoro convinca gli europei e gli italiani in particolare, che da allora però ne faranno non solo una delle colonne della propria cucina, ma anche una prima risorsa agroindustriale.

Curiosità

Una lunga parete del museo è riservata a una collezione di oltre cento grandi barattoli di conserva di pomodoro, testimoni della produzione emiliana del primo Novecento. L’aspetto interessante riguarda le immagini scelte dalle aziende per decorarne la superficie, alcune delle quali, come i due leoni della Mutti, sono rimaste nella memoria collettiva. È una rassegna che spazia dall’araldica alla mitologia; dai personaggi storici ai monumenti; perfino mezzi di trasporti, come un dirigibile, ed eventi, come il celebre Ballo Excelsior, presi a simbolo del progresso che anche la conserva di pomodoro rappresentava.

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Consigliato da
Francesco Soletti

Un museo divertente, pieno di curiosità... e poi il piacere di una passeggiata fin sulla riva del Taro.

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