SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Come si macinavano granoturco, orzo, avena e frumento? Venite a scoprirlo al Molino di Mezzo, noto agli spilimberghesi anche con il nome di «mulino Prussia» o «mulino Gridello», dalle famiglie che per ultime vi hanno vissuto. Uno spazio di cultura e tradizione che ha letteralmente fatto la storia di questo Comune della provincia pordenonese e che rivive oggi, facendosi narratore di quelli che sono i molteplici aspetti dell'arte molitoria.
Perché è speciale
Il progetto di restauro del Molino di mezzo ha permesso di ricreare, pur con un tocco di modernità, il rigore imperante e la frugalità di un mugnaio che lavorava anche quindici ore al giorno coperto dalla farina, per mantenere la famiglia ivi residente.
Da non perdere
I percorsi didattici durante i quali bambini e ragazzi avranno modo di impegnare tutti i loro sensi nelle attività organizzate dall'Associazione Lis Aganis. Per chi invece è interessato a saperne di più sulle pratiche che si svolgevano all'interno del Molino non mancate ai piccoli incontri, organizzati anche dai vicini istituti scolastici, che si tengono nella sala multimediale all'ultimo piano dell'edificio.
Un po' di storia
Di origini trecentesche, questo mulino inizia la propria attività sfruttando il passaggio della Roggia di Spilimbergo. A seguito di un uso continuativo e della sua accresciuta importanza si ritiene che alla struttura originaria sia stata aggiunta una stanza al piano superiore destinata al mugnaio e alla sua famiglia, affinché lo controllasse da malintenzionati e ladri di farine. Numerosi eventi sismici avvenuti a inizio ‘500 in tutto il Friuli e un rovinoso terremoto del fine ‘700 ne hanno causato modifiche e sistemazioni fino all’attuale configurazione. La sua attività molitoria si è conclusa infine il 30 dicembre 1995, dopo aver rifornito i paesi vicini di farine, di spezzato per animali e dopo aver battuto tonnellate di baccalà, principalmente per le osterie di Spilimbergo.
Curiosità
Una sala del Molino è stata destinata ad ospitare una suggestiva collezione, generosamente donata dallo spilimberghese Graziano Ponzi, costituita da animali tipici della zona perfettamente conservati per l'esposizione grazie alla tecnica della tassidermia.
Per organizzare il viaggio
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