SHARRYLAND
Il lago oltre la valle: l’eremo di San Valentino
I panorami indimenticabili valgono qualche vertigine: trekking in giornata tra le montagne dell’Alto Garda.
Dov'è
Cos'è e dov'è
L’eremo di San Valentino si trova nell’entroterra di Gargnano, a monte della frazione di Sasso, nome che la dice lunga sulla natura impervia di questo tratto della riviera gardesana, al cospetto del monte Comer (m 1279). Dopo una salita a tratti vertiginosa, la chiesetta imbiancata a calce appare d’un tratto addossata a una rupe strapiombante, verso la quale s’innalza un filare di cipressi. Varcato il portale, si scoprono ambienti minimi, ma di grande suggestione, che rimandano alla vita di solitaria preghiera dei suoi antichi abitanti.
Perché è speciale
L’eremo si trova a 772 metri di quota, ovvero in una posizione eccezionalmente panoramica sul lago di Garda con l’abitato di Gargnano che appare tra i ripidi versanti della valle di San Martino e la dorsale a lungo innevata del monte Baldo sullo sfondo. La salita è un susseguirsi di emozioni, passando dalla penombra del bosco ai versanti più soleggiati d’impronta mediterranea. Per i naturalisti, volgendo gli occhi al cielo, le picchiate del falco pellegrino e il volo a planare del biancone.
Da non perdere
La meta dell’escursione è un luogo di fede popolare che invita al raccoglimento, ma nulla osta all’ammirazione del creato che gli fa da cornice: un’anteprima di natura mediterranea, che sui versanti più soleggiati si presenta con un bosco rado di ornielli, carpini e roverelle, frammisto di arbusti. Il più rappresentativo tra questi è lo scotano (Cotinus coggygria), riconoscibile per i fiori piramidali giallastri e per i frutti bruno-porporini, ma soprattutto per il colore acceso che le foglie assumono in autunno; una pianta d’interesse economico, un tempo utilizzata nella concia e in tintoria.
Un po' di storia
La leggenda vuole che la chiesetta di San Valentino sia stata eretta attorno al 1650 dai superstiti della peste di manzoniana memoria, che vent’anni prima aveva sconvolto la Lombardia mietendo 400 vittime anche a Gargnano. Quanti trovarono rifugio in questa valle per sfuggire al contagio decisero in seguito di edificare una cappella ex voto, che nei secoli a venire sarebbe stata frequentata da persone desiderose di un ritiro spirituale.
Curiosità
All’altare della chiesa si trova il dipinto naïf di una Madonna col Bambino, venerata da due figure nelle quali si vogliono riconoscere San Valentino, titolare del luogo, e l’autore del dipinto. Questo era un certo Geremia Paladini da Cassone di Brenzone, l’ultimo degli eremiti, che dal 1849 al 1865, anno della sua morte, si insediò nel fabbricato fors’anche per sfuggire alla leva obbligatoria sotto la dominazione austriaca. All'interno della chiesetta se ne conserva anche un’immagine di profilo, così come lo si vedeva passare di paese in paese, con sacca e bastone, per la questua.
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