SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Utopia, passione e realtà. Sono i pilastri del grandioso progetto del Labirinto della Masone. Il risultato è un dedalo esteso su 7 ettari di terreno, fatto di alte piante di bambù che rendono i passaggi degli autentici corridoi frondosi fra cui perdersi e ritrovarsi. Il percorso di tre chilometri si snoda seguendo un progetto ispirato ai labirinti classici e alle città stellate (Palmanova, per citarne una). Il cuore che l'ha voluto e la mente che l'ha sognato appartengono a Franco Maria Ricci, editore, collezionista, filantropo ed ora, "papà" del più grande labirinto verde del mondo!
Perché è speciale
Dopo molti anni passati a studiare, progettare, ridisegnare il labirinto, il desiderio di vederlo finalmente compiuto era fortissimo. Ecco quindi che le dimensioni non sono l'unico elemento di sorpresa del Labirinto della Masone. Questo grandioso giardino è infatti stato costruito in pochissimo tempo, grazie alla scelta accurata della pianta a cui affidarsi: il bambù. Sono stati impiegati 300 mila esemplari provenienti dalla Cina, veloci nella crescita, poco esigenti nella manutenzione. Una vera benedizione!
Da non perdere
Arrivati al centro ci si ritrova in una corte composta da diversi edifici, tutti realizzati con mattoni fatti a mano, tipici di Parma, per uniformarsi al territorio. L'elemento di rottura è dato dalle forme, ispirate all'architettura utopica Francese. Siamo alla fine del '700 quando Boullée progetta la sua enorme ed irrealizzabile piramide con entrata ad arco. Saltiamo direttamente al 2015 con Ricci e l'architetto Bontempi che ridimensionano l'utopia e spostano l'arco d'ingresso all'interno con un volume semisferico che crea una nicchia, un abside. Una sfera innestata in una piramide, uno spazio sacro dentro un simbolo massonico.
Un po' di storia
Franco Maria Ricci già da bambino amava i labirinti. Anni più tardi, l'amicizia con Borges, molto legato al tema del labirinto, riportò alla luce questa passione. Anni più tardi, iniziò la lunga fase progettuale, poi la realizzazione. Un po' come nelle favole, però, l'eroe deve pagare pegno per raggiungere il suo scopo. Così fu per Ricci che, per poter raccogliere i fondi necessari alla realizzazione del labirinto, fu costretto a vendere la sua casa editrice. Non vi preoccupate però, non manca il lieto fine: a suo tempo la tanto cara FMR è tornata nelle mani del suo fondatore.
Curiosità
Non tutti ritengono che questo sia il più grande labirinto del mondo. Quando Ricci confidò a Borges il suo piano, questi gli rispose che era impossibile: non si può costruire qualcosa di più grande del deserto, questo sì che è un labirinto immenso! Pensateci: riuscireste a non perdervi nel Sahara? Così Ricci, che ama costringere l'impossibile nel possibile, decise che il suo sarebbe stato il labirinto Verde più grande del mondo. Con buona pace di Borges.
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