Il labirinto del Castello di Donnafugata
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Dov'è
Cos'è e dov'è
Accidenti, qui ci siamo già passati! Non sembrava così difficile da fuori. Voglio arrivare prima degli altri alla fine, è pur sempre una gara! Ci troviamo in un luogo affascinante e suggestivo: il labirinto di pietra del parco di una dimora nobiliare, il Castello di Donnafugata. Il palazzo è splendido, ricco di sale, decorazioni e mobili di grande valore artistico, e dopo aver ammirato a bocca aperta le sue meraviglie, passiamo al suo parco e, soprattutto, al suo labirinto! Qui, ci divertiamo come matti a rincorrerci e cercare l'uscita in questo intrico di muretti di pietra, passaggi, svolte e vicoli ciechi! Oggi come nei secoli passati, perdersi nel labirinto rappresenta un momento di evasione, una parentesi in cui divertirsi all'aria aperta e perché no, cercare un po' di pace e sé stessi. Quel che è certo è che i muretti mettono a dura prova il nostro senso dell'orientamento e raggiungere il centro della struttura è una sfida non facile... Ecco cosa voleva dirci il soldato di pietra di guardia all'ingresso!
Perché è speciale
I labirinti più classici sono in bosso, una pianta sempreverde facile da curare e da modellare nelle forme desiderate. Qui nel parco del Castello di Donnafugata, invece, il labirinto è fatto di muretti. Ci sono due correnti di pensiero a riguardo: chi lo vuole fatto con la tecnica dei muretti a secco, chi sostiene che l'uso della malta, seppur minimo, non permette di far riconoscere in questo labirinto la tradizionale e caratteristica costruzione a secco. Altra particolarità di questo labirinto è la forma: invece che quadrata o circolare, ci troviamo a vagare all'interno di un trapezio, ispirato quasi certamente al labirinto di Hampton Court, vicino a Londra. Un posto davvero atipico, fatto per stupire anche i più esperti.
Un po' di storia
Fino ad oggi non si ha notizia né di un progetto vero e proprio, né di studi riguardanti la costruzione del parco, ivi compreso il labirinto. Si pensa quindi che ogni proprietario del Castello fra '800 e '900 abbia aggiunto qualche elemento a lui caro. Quello che sappiamo è che fu il Barone Corrado Arezzo, a richiedere la realizzazione di scherzi e trabocchetti per sorprendere i suoi ospiti. Il labirinto come lo vediamo oggi non si presenta esattamente come in origine: i muretti erano rivestiti di siepi di rose, che impedivano la vista nella ricerca del percorso d'uscita e rendevano impossibile arrampicarsi e barare. Queste siepi nel tempo sono state vittima dell'incuria e dell'abbandono. Quando il comune di Ragusa ha comprato la proprietà e ha iniziato i restauri, erano rimaste poche e sparute piante originali, da qui la decisione di lasciare i vialetti puliti e liberi dalla vegetazione. Una scelta vincente, che fa del labirinto di Donnafugata uno dei pochi esempi in Italia di labirinti in pietra.
Curiosità
Nel 2015 Salma Hayek si è aggirata nel labirinto vestendo i panni della regina di Selvascura, personaggio di uno degli episodi raccontati nel film "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone.
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