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Il Gazometro di Roma
Grande struttura metallica nel quartiere Ostiense, simbolo dell'archeologia industriale, icona del paesaggio urbano e culturale romano
Dov'è
Cos'è e dov'è il Gazometro di Roma
Svetta sul quartiere Ostiense di Roma, come un guardiano d'acciaio che racconta storie di un’epoca industriale passata: è il Gazometro (o Gasometro), una torre cilindrica fatta di tubi di metallo intrecciati fra loro, simbolo dell'archeologia industriale a Roma e uno degli elementi più riconoscibili del panorama urbano. Nonostante non sia più operativo, il Gazometro continua ad affascinare per la sua imponenza e la sua storia, diventando protagonista di una rinascita culturale che ha trasformato l’Ostiense in un quartiere di arte e creatività.
Perché è speciale: un particolare protagonista dello skyline romano
La struttura del Gazometro è ormai arrugginita e scolpita dal tempo, testimone silenzioso del passato industriale della città. Ciò che lo rende speciale è la sua imponenza: con i suoi 92 metri d’altezza, il Gazometro domina lo skyline dell’Ostiense, diventando uno sfondo scenografico per eventi, mostre d’arte e iniziative culturali che ne hanno fatto un’icona contemporanea.
Da non perdere: quando fare le foto più belle con il Gazometro
Il Gazometro è protagonista non solo dei grandi eventi culturali, ma anche dell'arte fotografica degli appassionati che qui riescono a catturare immagini ricche di contrasti, colori e significati. Dopotutto, la vista che si gode sul Gazometro dal quartiere Ostiense è qualcosa di spettacolare, soprattutto al tramonto, quando la struttura si staglia contro il cielo colorato e si riflette nel fiume Tevere.
Un po' di storia
Il Gazometro fu costruito nel 1937 per accumulare il gas utilizzato per alimentare la città. All’epoca, era il più grande d’Europa, ma con il progressivo passaggio al gas metano, la struttura è stata abbandonata, restando però un simbolo del quartiere Ostiense e della storia industriale romana.
Curiosità: il Gazometro e il cinema
Una curiosità legata al Gazometro è il suo ruolo nel cinema italiano. La sua imponente struttura è stata spesso utilizzata come sfondo per film e spot pubblicitari, diventando un'icona culturale che ha ispirato registi e artisti. Fu usato, per esempio, da Pasolini nel celebre «Accattone» e da Özpetek in «Le fate ignoranti». Oggi è un punto di riferimento per la rigenerazione urbana e la creatività contemporanea.
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