Il Cristo della Domenica alla Pieve di Feletto
Quando un affresco popolare suggerisce una riflessione di sorprendente attualità
Dov'è
Cos'è e dov'è
La Pieve di San Pietro di Feletto si scorge già di lontano lungo la strada collinare tra Conegliano e Pieve di Soligo. Fondata in età longobarda, dopo l’anno Mille la chiesa assume le definitive fattezze romaniche e nel Duecento si arricchisce dell’ampio portico che forma una sorta di sagrato coperto. In posizione autonoma sorge il campanile, anch'esso romanico, terminato da una cuspide più tarda. L’interno, suggestivo, ha tre strette navate divise da arcate a tutto sesto su grossi pilastri rettangolari.
Perché è speciale
Il termine pieve deriva dal latino 'plebs', che sta indicare il popolo, anzi la sua parte più umile, il popolino. Nell'Alto Medioevo le pievi sono circoscrizioni ecclesiastiche costituite da un vasto territorio, per lo più di campagna, con una chiesa principale dotata di battistero dalla quale dipendono varie chiese succursali. La pieve, dunque, è un centro di irradiazione del messaggio cristiano, ma anche un polo di aggregazione delle comunità sotto la sua giurisdizione e dunque testimone della loro storia.
Da non perdere
Nella ricca decorazione pittorica della pieve uno degli affreschi del portico è latore di un ammonimento molto particolare: è il cosiddetto Cristo della Domenica, singolare immagine volta a ricordare il rispetto del terzo comandamento, che nelle festività religiose prescrive l’astensione dal lavoro. Gesù, già segnato dalla crocifissione, appare sofferente anche per le ferite causate dagli strumenti di lavoro rappresentati tutt’intorno, collegati alla sua figura attraverso strisce di sangue.
Un po' di storia
La rappresentazione del Cristo della Domenica è tipica dell’arte sacra medievale; è un’iconografia poco ortodossa, perché troppo spontanea, e perciò successivamente accantonata dalla chiesa della Riforma. Da ciò, il valore di testimonianza delle poche rappresentazioni giunte fino a noi, che inaspettatamente acquistano un senso d’attualità di fronte alla marea montante del commercio del giorno d'oggi, apparentemente senza limiti d’orario.
Curiosità
L’affresco è molto interessante nel dettaglio degli oggetti, che evocano aspetti della vita quotidiana del Medioevo, passando in rassegna le varie categorie umane: contadini (rastrello, forca, falce), artigiani (martello, ruota, scarpe) e via dicendo. Curiosa, in basso a sinistra, la rappresentazione di un talamo nuziale, a significare che anche l’astensione dai suoi piaceri serve a onorare appieno il Dies Dominicus.
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