SHARRYLAND
Il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto
Una suggestiva abbazia nel cuore dell'Irpinia
Dov'è
Cos'è e dov'è
Ci sono luoghi di straordinaria bellezza, avvolti da un profondo silenzio spirituale e da un'aura di eternità che attraversa i secoli, luoghi come il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto. Si tratta di un'abbazia circondata da dolci e verdi colline nel cuore di Sant'Angelo dei Lombardi, pittoresco borgo irpino.
Perché è speciale
L’intero complesso monastico ruota intorno a due ambienti medievali sovrastanti. Il primo, l’atrio inferiore, è composto da due campate separate da due colonne su cui poggia una copertura ad archi a crociera. Il secondo è la meravigliosa chiesa superiore dedicata a San Luca. All’esterno si possono percorrere gli ambienti della chiesa del Vaccaro che deve il nome al suo architetto, che la realizzò tra il 1735 e il 1745. Altro edificio di grande interesse è la torre Febronia - dal nome dell’Abbadessa che nel 1152 la fece realizzare. Si tratta di un capolavoro d’arte romanica su due livelli, dove si conservano bassorilievi simbolici in stile romanico.
Da non perdere
Il vero fulcro del complesso è la chiesa superiore dedicata a San Luca, a cui si accede tramite una scala il cui corrimano raffigura un serpente che morde un pomo. La bella cappella a pianta quadrata a due navate con due colonne centrali, dieci mezze colonne inserite nei muri perimetrali e coperte a crociere ogivali, venne costruita per ospitare una reliquia di San Luca Evangelista. Era in origine arricchita da splendidi affreschi del Duecento, di cui restano solo piccoli frammenti raffiguranti le abbadesse Scolastica e Marina e alcuni episodi della vita di San Guglielmo.
Un po' di storia
Il complesso monastico del Santissimo Salvatore al Goleto fu costruito nel 1133 per volere di Guglielmo da Vercelli, che aveva ricevuto il suolo per la costruzione della nuova badia da Ruggero. Il complesso era destinato ad accogliere una comunità mista di monache e monaci, guidati dall’autorità spirituale della Badessa. Per diversi anni fu un centro religioso molto importante. A partire dal 1348 iniziò la lenta decadenza e il monastero fu in stato di abbandono fino al 1973, quando vi si stabilì un monaco benedettino. Con lui ebbero inizio i primi lavori di restauro che pian piano permisero il recupero funzionale del complesso monastico.
Curiosità
Le basi ottagonali delle colonne e i capitelli decorati di foglie ricurve della chiesa superiore presentano alcune analogie con gli elementi lapidei commissionati da Federico II a Castel del Monte.
Per organizzare il viaggio
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