Il boschetto de La Rotonda di Vicenza
La natura rifiorisce accanto alla villa palladiana
Dov'è
Cos’è e dov’è il boschetto romantico della Rotonda
Villa Almerico Capra, conosciuta anche come La Rotonda, è un gioiello dell’architettura, una villa ideata da Andrea Palladio dalle forme perfette, incastonata tra le dolci colline vicentine e il Bacchiglione, che ha ispirato innumerevoli architetti nel corso dei secoli e che è patrimonio UNESCO dal ‘94. Eppure oggi non parliamo di lei, non direttamente almeno. Accanto alle geometrie perfette nelle loro forme e nel bianco scintillante che le caratterizza, sorge un insieme di alberi e piante che col tempo hanno creato un vero e proprio boschetto, ed è qui che ci addentriamo ora.
Perché è speciale: un bosco che rinasce
I boschi delle favole sono spesso luoghi misteriosi, e il boschetto della Rotonda, lo è davvero per noi: dall’800 quando si pensa sia sorto, è rimasto in abbandono fino al 2024, quando il proprietario della villa, il Conte Nicolò Valmarana, ha deciso di riportare questo boschetto selvaggio in salute, degno complemento di un edificio tanto bello. Si tratta quindi di un luogo mai visto, da scoprire con curiosità, e da vivere con rispetto per i suoi suoni e i suoi silenzi, i suoi colori e le sue zone d’ombra e tutta la vita nascosta al suo interno.
Da non perdere: un narratore d’eccezione
Se ne avrete l’occasione, cercate di farvi raccontare direttamente dal Conte come nasce questo boschetto: il suo amore per il bello e per la natura, e il suo impegno nella condivisione di questo patrimonio, vi faranno vedere il boschetto con occhi diversi. Non sarete più semplici visitatori, ma guarderete, anche solo per un attimo, attraverso il filtro dei ricordi, vedrete il giardino dell’infanzia, e un sogno che si realizza.
Un po’ di storia
Il boschetto romantico nacque nel corso dell’800. Nelle carte del catasto Napoleonico, quest’area non era che prato. Di sicuro si può dire che si sviluppò in un periodo sfortunato: la decadenza della Serenissima e delle sue famiglie nobili. Giardino e villa caddero in abbandono, e quando verso la metà del ‘900 la famiglia Valmarana poté iniziare i lavori di restauro, la priorità venne data all'edificio, fino ad oggi. Ora che grazie ai fondi del PNRR è arrivato il turno del boschetto, non ci resta che programmare la nostra visita.
Curiosità: le piante del boschetto
Gli alberi che popolano il boschetto sono principalmente specie autoctone dei Colli Berici, ma chi è abituato a visitare giardini storici potrà notare alcune stranezze esotiche, tanto amate nell’800. Un esempio? Il bel Cedro del Libano, in asse all'ingresso di Sud Ovest. C’è anche qualche albero secolare, di età non superiore ai 200 anni.
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