SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Parte integrante del centro storico religioso della città, fu ed è testimone di molteplici avvenimenti. Punto di riferimento nel panorama cittadino, si erge altero al fianco di San Vittore trasmettendo un senso di protezione, quasi a sorvegliare i passanti mentre ascolta il gioioso vociferare dei bambini che giocano nella piazza. Costruito in sostituzione del vecchio campanile interno alla basilica, insieme ad essa e al Battistero di San Giovanni, dà luogo ad un polo religioso di straordinaria bellezza.
Perché è speciale
Attraversato l’Arco Mera da Corso Matteotti, cuore del borgo antico, si giunge in Piazza San Vittore, un luogo che abbraccia chi vi entra e che consente di viaggiare attraverso i secoli. Alzando lo sguardo verso l'angolo in fondo a destra, si trova il Bernascone, che nella sua maestosità crea dissonanze e antinomie che si risolvono in una danza equilibrata con gli altri edifici diversi, intorno. Chi si accosta al suo cospetto avrà l’impressione di sentirsi piccolo, ma sarà anche pervaso da una sensazione di rifugio.
Da non perdere
Dal 2000 in occasione della solennità dell'Immacolata Concezione i Vigili del Fuoco di Varese scalano il campanile per fissare al pinnacolo una corona votiva d'alloro, recante una preghiera mariana.
Un po' di storia
Il precedente campanile subì forti danni nel 1581 e nel 1616 l’architetto Giuseppe Bernasconi, detto Il Mancino, fu incaricato di costruire la nuova torre campanaria: la posa della prima pietra avvenne il 5 marzo dell'anno successivo. Costruito a partire dal 1617, il campanile è realizzato con graniti grigi e mattoni d'argilla e con i suoi quasi 80 metri di altezza è testimonianza del tardo manierismo. Dopo la morte del Mancino i lavori proseguirono lentamente e furono completati solo nel 1774, con l’innalzamento della guglia barocca a cipolla, opera dei fratelli Baroffio.
Curiosità
In ognuno degli orologi posti sui quattro lati le ore sono riportate sia con numeri arabi dal 13 al 24 nel quadrante interno bianco, sia con numeri romani nella corona esterna; e in ognuno dei quadranti il numero 4 è scritto IIII, anziché IV. Il lato sud del campanile, inoltre, conserva le tracce di fori di palle di cannone esplose dall’esercito austro-ungarico del feldmaresciallo Urban nel 1859 per punire i varesini che avevano fatto suonare a festa le campane della torre quando, poco prima, erano entrati vittoriosi i Garibaldini nel borgo.
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