SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
All'inizio non c'era che un muricciolo, antica protezione dell'abitato, ma quanta bellezza si stagliava ai suoi piedi! Si trovava, e si trova, a strapiombo sul fosso dell'Obito, in bilico tra la Valle del Turano e il centro storico di Paganico Sabino. Un punto di osservazione privilegiato, troppo emozionante per tralasciarlo. Ecco allora che delle strutture in pietra e metallo hanno integrato le rocce naturali e il muro antico, creando uno spazio accogliente e sicuro, anche se aperto sul vuoto. È proprio questa caratteristica che lo rende simile ad un nido d'aquila, doppio ideale di un altro nido avvistato nella Gola dell'Obito e che sembra tornato ad essere abitato.
Perché è speciale
Il Belvedere di Paganico Sabino, a differenza di altri suoi colleghi, non è solo un punto di osservazione. È infatti parte integrante di un percorso che attraversa il paese in un racconto di storia e tradizioni. Si parte dalla ritrovata «Torre Portaia», antica struttura che si trova a ridosso di Piazza Vittorio Emanuele, e si prosegue per il «Sapportu della Rocca», porta di accesso al primo incastellamento che si sviluppò in zona. Vorreste saperne di più? Non preoccupatevi, il cammino è corredato di pannelli esplicativi che permettono al visitatore di capire più a fondo la cultura del luogo, invitandolo ad entrare nello spirito di Paganico Sabino.
Da non perdere
Proprio un pezzetto di questo spirito si fa materia nel Belvedere. Una volta gli abitanti erano soliti gettare nell'Orrido dell'Obito i vecchi attrezzi da lavoro che non usavano più. Oggi, il ricordo di quegli oggetti compare come decorazione della balaustra in metallo che circonda il belvedere. Così, anche loro si trovano in bilico tra la vita del borgo e il baratro dell'oblio.
Un po' di storia
Nel 2017 si è inaugurato il progetto pilota «I Percorsi della nostra Cultura», ovvero la «realizzazione di itinerari della cultura e delle tradizioni locali nel centro storico del Comune di Paganico Sabino», che offre al visitatore un primo percorso didattico all'interno del borgo medievale.
Curiosità
La cultura popolare, si sa, è fatta di elementi quotidiani ma anche soprannaturali, magici e religiosi. Non si poteva dimenticare questo aspetto nel Belvedere della Rocca! Le pietre che lo compongono presentano qua e là accenni decorativi, forme che ricordano un serpente e che si fondono con le rocce e le strutture murarie. È il «Regolus», il re dei serpenti, che giace qui pietrificato. Un po’ ironico visto che in vita era lui a pietrificare le sue vittime! Se non ricordate di averne mai sentito parlare, forse l'altro nome con cui è conosciuto vi suonerà più familiare: quello che vedete qui è un Basilisco.
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