SHARRYLAND
I segreti nascosti nell'Oratorio di San Giuseppe
Un piccolo gioiello fiorito nascosto nel cuore di Urbino
Dov'è
Cos'è e dov'è
A poca distanza dall'Oratorio di San Giovanni Battista, nel cuore di Urbino, c'è una porta adornata da una coppia di eleganti lesene che sorreggono un piccolo timpano sormontato da una croce. Le linee nette delle architetture sono ammorbidite dalle volute sulla sommità delle lesene e da quelle che incorniciano il cartiglio che dal centro del timpano ci invita ad andare da Giuseppe: «Ite ad Joseph». E noi, obbedienti, scostiamo il portoncino ed entriamo nell'Oratorio di San Giuseppe.
Perché è speciale
La chiesetta vera e propria è un'aula unica riccamente decorata. Sulle pareti, sopra un primo livello di boiserie in legno, sull'abside e sulla volta, si dispiega un fitto intreccio di elementi vegetali ed animali tra i quali fanno capolino putti, cartigli e stemmi. Su questo ricchissimo sfondo spiccano quattro tele che raccontano la vita di San Giuseppe, mentre dall'abside, una statua che lo rappresenta troneggia su tutto lo spazio, stagliandosi candida sui minuziosi ricami dello sfondo. Tele ed affreschi sono realizzati da Carlo Roncalli, ma noi oggi facciamo una cosa insolita: tralasciamo la narrazione dei quadri e ci concentriamo sulla decorazione murale.
Da non perdere
A questo punto, un consiglio: se ce l'avete, portate con voi un binocolo. Con questo stratagemma riuscirete a scovare i molti messaggi nascosti nell'intreccio di flora e fauna. Ecco allora che scorgerete senza fatica la ghirlanda di pioppo bianco, riferimento ai committenti, i bellissimi fiori, soprattutto i gigli, simbolo della purezza di San Giuseppe, e la frutta, richiamo all'abbondanza, ma non quella materiale. Questo forse è un simbolo più difficile da cogliere, ma sulla volta viene in nostro aiuto un cartiglio che recita: «Fructus iust lignum vitae», ossia «Frutto del giusto è un albero di vita». È un omaggio al ruolo paterno che Giuseppe ha ricoperto nella vita di Gesù.
Un po' di storia
Sede dell’omonima Congregazione, l’Oratorio di San Giuseppe fu completato nel 1515 e in seguito ristrutturato, tanto da dover cambiare la disposizione dell’altare a causa dell’umidità. Un ricordo perpetuo della Storia e delle nostre origini riecheggia dalle varie citazioni in latino collocate nei cartigli.
Curiosità
Non solo affreschi: nell'Oratorio di San Giuseppe vi sono anche delle cappelle laterali, anch'esse legate alla simbologia della natura. Nella Cappella dello Sposalizio, per esempio, negli stucchi del Rondelli si ritrovano gigli e rose, sia sul finto baldacchino, sia nelle mani degli angeli che ornano la volta. Uno di essi, addirittura, regge un bastone fiorito, richiamo all'episodio tratto dai vangeli apocrifi secondo cui, tra i pretendenti di Maria, il prescelto sarebbe stato colui il cui bastone secco fosse fiorito. Altra meravigliosa cappella è quella del Presepe realizzato a grandezza naturale da Francesco Bandani che non si è limitato a scolpire le statue, ma intervenendo sulle pareti, ha riprodotto una vera e propria grotta.
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